Iaccarino, chiuso l'incidente probatorio. I legali di Landella e Di Pasqua: "Accuse solo per sentito dire, emerso l'astio verso chi lo ha sfiduciato"
L'udienza è durata circa 4 ore
Si è concluso lunedì 18 ottobre l'incidente probatorio nei confronti di Leonardo Iaccarino, chiamato ad essere ascoltato in qualità di testimone per l'accusa di concussione a carico di Franco Landella nell'ambito dell'appalto per la pubblica illuminazione e in qualità di coindagato per l'accusa di corruzione per la tangente che sarebbe stata pagata dall'imprenditore Paolo Tonti.
LA POSIZIONE DI IACCARINO. Nella seduta conclusiva, Leonardo Iaccarino si è sottoposto alla raffica di domande dei legali degli indagati per circa 4 ore. I suoi legali si limitano a dichiarare che il loro assistito “ha risposto a tutte le domande confermando quanto già dichiarato in sede di interrogatorio”.
I LEGALI DELLA DIFESA. Diversa la lettura della difesa. L'avvocato Michele Curtotti – che assiste Franco Landella - ritiene che, dall'udienza sia emerso che “le accuse di Leonardo Iaccarino si basano solo sul sentito dire e mancano di fatti oggettivi. Non è stato neanche chiarito perché, come risulta dall'attività di polizia giudiziaria, lo stesso giorno in cui sarebbe stata pagata la tangente, Iaccarino avesse una gran quantità di contante ricevuto dal padre per l'acquisto di un immobile”. Marcello Oreste Di Giuseppe, legale di Consalvo di Pasqua, aggiunge: “A nostro parere, nel corso dell'udienza è emerso che le dichiarazioni di Iaccarino sono spinte da un'acredine nei confronti delle persone che accusa. Il mio assistito è stato definito 'traditore', le sue lacrime in occasione della sfiducia delle lacrime di coccodrillo. Chiunque abbia votato la sua sfiducia è divenuto nemico da abbattere anche con accuse non provate”.
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