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Iaccarino, nessun dietrofront del grande accusatore: “Tangenti? C'era il 'metodo Landella', gestiva tutto il sindaco”

I particolari raccontati nel corso dell'udienza dello scorso 9 ottobre

“Quando c'era una votazione in Consiglio Comunale che prevedeva il pagamento di una tangente c'era il passaparola tra i consiglieri della maggioranza. Esisteva un metodo, il 'metodo Landella'. È stato sempre il sindaco di Foggia a chiedere le tangenti in nome e per conto dei consiglieri comunali e si occupava lui delle persone da coinvolgere”.

LE ACCUSE. Nessun dietrofront. Leonardo Iaccarino, nel corso dell'udienza di incidente probatorio tenutasi lo scorso 9 ottobre presso il tribunale di Foggia, conferma tutte le accuse nei confronti di Franco Landella. Interrogato dalla pm Roberta Bray, l'ex presidente del consiglio comunale non è arretrato di un millimetro rispetto alle dichiarazioni già rese nel corso dell'interrogatorio di garanzia e, anzi, le arricchisce di particolari.

LA DISTRIBUZIONE. “Quando c'era una tangente – queste il succo delle rivelazioni di Iaccarino - c'era il chiacchiericcio tra i vari consiglieri comunali. A me, per esempio, nel caso della tangente dell'imprenditore Tonti, lo ha anticipato il consigliere Antonio Capotosto. Io ero poi a conoscenza, attraverso il passaparola, del fatto che il sindaco dovesse incontrarlo il 15 agosto per ricevere la prima tranche della tangente da distribuire ai consiglieri comunali. Gestiva tutto il sindaco, faceva di tutto per far sì che non arrivasse all'orecchio di qualche consigliere della maggioranza di suo non gradimento. Spiego meglio: eravamo 21 consiglieri di maggioranza. Io sindaco – perchè è sempre stato il sindaco a chiedere le tangenti – chiedo la tangente e chiedo il corrispettivo per ogni consigliere, cioè 21; se poi posso risparmiarmi cinque, sei, sette, lo faccio molto volentieri tanto l'imprenditore soccombente che tira fuori la tangente non sa a chi sono arrivate le somme di denaro. Insomma “se il sindaco Landella poteva fare a meno di coinvolgere in questa operazione Iaccarino o Tizio o Caio lo faceva ben volentieri”. “Era un metodo?” incalza la pm Bray. “Sì un metodo” risponde Iaccarino. “Il metodo Landella”.

di Michele Gramazio


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