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Lgbt, come comunicare senza discriminare?

Al Museo Civico di Foggia, venerdì 25 ottobre, un importante convegno sull'argomento

Un telecomando per cambiare non i canali, ma le parole. È l'accattivante lancio grafico del convegno “Tell me more, parliamone di più, parliamone meglio”, strumenti per comunicare senza discriminare media e tematiche lgbt. Venerdì 25 ottobre, alle 17.30, Arcigay Foggia “Le Bigotte” e UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni) ne parlano in modo approfondito nei locali del Museo Civico di Foggia (piazza Vincenzo Nigri). 
 
IL MEDIUM E' IL MESSAGGIO. “Le parole... Le parole: non si scrivono certe parole, dove anche un bambino può vederle”. E invece sì, ma bisogna saperle scrivere, anzi comunicarle, come ben sapeva Lenny Bruce, il grande comico americano autore della frase di cui sopra che di fatto, negli anni '60, ci ha realizzato interi spettacoli, sulle parole. D'altronde, lo stesso impegno di quest'anno profuso da “Le Bigotte”, nel corso della propria importante attività di sensibilizzazione culturale, ha avuto proprio la comunicazione come proprio mantra: “Cambia il tuo sguardo, cambia le tue parole: cambierai il mondo”. Più che uno slogan, un intento programmatico a tutti gli effetti, basato su solidi concetti teorici – e non è un caso che, nel comunicato ufficiale del convegno, si citi un maestro della sociologia della comunicazione come McLuhan – in quanto nella forma c'è l'essenza stessa delle cose. 
 
UNA FORMAZIONE CONTINUA. “Se vogliamo combattere forme di avversione irrazionali – come si legge nel comunicato – analoghe al razzismo, alla xenofobia, all'antisemitismo e al sessismo, secondo la definizione del Parlamento Europeo, come l'omofobia, la lesbofobia, la transfobia, c'è bisogno che si utilizzi un linguaggio rispettoso e includente delle persone lgbt, che non fiancheggi una società eterosessista, maschilista e discriminante”. È necessaria, dunque, una continua formazione per mettere in guardia dai rischi di un cattivo uso delle parole e indichi la via per un'informazione corretta su i temi lgbt. Con questa finalità è stato pensato “Tell me more” voluto a  Foggia dove durante l'anno appena trascorso UNAR ha predisposto un'antenna per la raccolta di episodi di discriminazione per identità di genere e orientamento sessuale.
 
I RELATORI. Al convegno, prendono parte importanti attori impegnati nella comunicazione, nelle istituzioni e nel sociale. Oltre al giornalista Luigi Lioce, vicepresidente e addetto stampa di Arcigay Foggia, cui spetta la moderazione, intervengono Agnese Canevari, Coordinatrice Strategia Nazionale LGBT – UNAR; Flavio Romani, Presidente Nazionale Arcigay; Paolo Patanè, Presidente Onorario Arcigay Foggia "Le Bigotte"; Natale Labia,Vicepresidente Ordine dei Giornalisti della Puglia; Matteo Ricci, Formatore e attivista LGBT Presidente di Orbita Diversa – Madrid; Rosario Murdica, Comitato Scientifico del Progetto; e Bruno Colavita, Coordinatore del Progetto.
Un telecomando per cambiare non i canali, ma le parole. È l'accattivante lancio grafico del convegno “Tell me more, parliamone di più, parliamone meglio”, strumenti per comunicare senza discriminare media e tematiche lgbt. Venerdì 25 ottobre, alle 17.30, Arcigay Foggia “Le Bigotte” e UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni) ne parlano in modo approfondito nei locali del Museo Civico di Foggia (piazza Vincenzo Nigri). 
IL MEDIUM E' IL MESSAGGIO. “Le parole... Le parole: non si scrivono certe parole, dove anche un bambino può vederle”. E invece sì, ma bisogna saperle scrivere, anzi comunicarle, come ben sapeva Lenny Bruce, il grande comico americano autore della frase di cui sopra che di fatto, negli anni '60, ci ha realizzato interi spettacoli, sulle parole. D'altronde, lo stesso impegno di quest'anno profuso da “Le Bigotte”, nel corso della propria importante attività di sensibilizzazione culturale, ha avuto proprio la comunicazione come proprio mantra: “Cambia il tuo sguardo, cambia le tue parole: cambierai il mondo”. Più che uno slogan, un intento programmatico a tutti gli effetti, basato su solidi concetti teorici – e non è un caso che, nel comunicato ufficiale del convegno, si citi un maestro della sociologia della comunicazione come Marshall McLuhan – in quanto nella forma c'è l'essenza stessa delle cose. 
UNA FORMAZIONE CONTINUA. “Se vogliamo combattere forme di avversione irrazionali – come si legge nel comunicato – analoghe al razzismo, alla xenofobia, all'antisemitismo e al sessismo, secondo la definizione del Parlamento Europeo, come l'omofobia, la lesbofobia, la transfobia, c'è bisogno che si utilizzi un linguaggio rispettoso e includente delle persone lgbt, che non fiancheggi una società eterosessista, maschilista e discriminante”. È necessaria, dunque, una continua formazione per mettere in guardia dai rischi di un cattivo uso delle parole e indichi la via per un'informazione corretta su i temi lgbt. Con questa finalità è stato pensato “Tell me more” voluto a  Foggia dove durante l'anno appena trascorso UNAR ha predisposto un'antenna per la raccolta di episodi di discriminazione per identità di genere e orientamento sessuale.
I RELATORI. Al convegno, prendono parte importanti attori impegnati nella comunicazione, nelle istituzioni e nel sociale. Oltre al giornalista Luigi Lioce, vicepresidente e addetto stampa di Arcigay Foggia, cui spetta la moderazione, intervengono Agnese Canevari, Coordinatrice Strategia Nazionale LGBT – UNAR; Flavio Romani, Presidente Nazionale Arcigay; Paolo Patanè, Presidente Onorario Arcigay Foggia "Le Bigotte"; Natale Labia,Vicepresidente Ordine dei Giornalisti della Puglia; Matteo Ricci, Formatore e attivista LGBT Presidente di Orbita Diversa – Madrid; Rosario Murdica, Comitato Scientifico del Progetto; e Bruno Colavita, Coordinatore del Progetto.

di Redazione 


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