LA PROTAGONISTA. La storia di Veronica De Donato, una ragazza del sud cresciuta al nord dopo aver visto i clan sterminare i suoi, che torna a Foggia per vendicarsi non è piaciuta all’associazione fondata da Don Ciotti.
L'ACCUSA: "SFRUTTA IL 'FASCINO' DELLA MAFIA". E in occasione dell’uscita del nuovo numero della rivista, Libera ha diramato una nota in cui invita la casa editrice a sospendere la pubblicazione: "Ancora una volta si gioca con le parole e si sfrutta il "fascino" della mafia per un'attività commerciale che di educativo e formativo non ha nulla. E’ un'operazione che ferisce la memoria di tante donne vittime delle mafie e dei loro familiari, impegnati a promuovere con le loro testimonianze il valore della giustizia contro la barbarie anche culturale della vendetta. Nel Paese di Lea Garofalo e di tante donne come lei che hanno scelto, anche a prezzo della vita, il coraggio della denuncia – conclude Libera -, il fumetto Lady Mafia rappresenta un vero e proprio insulto alla loro memoria".
“LA REPLICA: NOI ANDIAMO AVANTI”. Anche la Commissione parlamentare Antimafia ha bocciato il fumetto della “Diabolik in gonnella”, ma il creatore della rivista Pietro Favorito, insieme all’intero staff (Domenico Nagliero disegnatore, Erika Pace supervisione generale e Loris Castriota Skanderbergh direttore responsabile) intendono andare avanti. Anche perché - come già evidenziarono durante la presentazione di Lady Mafia (
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