Stampa questa pagina

"Fermate i socialisti": il (poco noto) massacro di San Giovanni Rotondo riemerge con Antonio Tedesco IL LIBRO

La ricostruzione di una delle più drammatiche vicende che hanno colpito la Capitanata nel secolo scorso. Un eccidio dalle dimensioni impressionanti, che contò più vittime dei fatti di Palazzo d’Accursio a Bologna, che rivive nelle pagine di “Fermate i socialisti, il massacro del 14 ottobre 1920 a San Giovanni Rotondo” (Arcadia Edizioni). A firmarlo è il Direttore scientifico della Fondazione Pietro Nenni, Antonio Tedesco, autore di una ricerca in cui emerge la responsabilità della borghesia della Capitanata e della forza pubblica che si mosse con l’intento di reprimere il movimento socialista nelle aree in cui era maggiormente radicato. Sono questi gli aspetti  

IL LIBRO. L’ inchiesta sull’Eccidio di San Giovanni Rotondo venne affidata all’ispettore Trani, interessante figura di poliziotto, mandato in prepensionamento da Mussolini per non essersi allineato al fascismo. Trani evidenziò nella sua corposa relazione - come sottolinea l’autore - gravi responsabilità nella gestione dell’ordine pubblico al Commissario di P.S. Bevere, il quale, incoraggiato dai combattenti e dai popolari locali (inferociti per la sconfitta elettorale), si preoccupò di impedire con violenza l’ingresso dei socialisti e della bandiera rossa in Comune. Un atto simbolico, quello di issare la bandiera rossa, nel mito della rivoluzione russa, pagato caramente dai socialisti sangiovannesi, che avevano legittimamente vinto le elezioni e che quel giorno furono colpiti  crudelmente alle spalle da una raffica di proiettili.

I PARLAMENTARI. Nel saggio viene chiarita anche la vicenda sollevata da alcuni parlamentari socialisti sull’esistenza degli Arditi di Cristo e sul presunto coinvolgimento di Padre Pio, il quale invece cercò, come racconta l’autore, di evitare le violenze. Una vicenda, quella di San Giovanni Rotondo, poco presente sui manuali di storia che invece merita di essere conosciuta e ricordata. La prefazione è di Giuseppe Tamburrano, l’introduzione di Romano Bellissima, ARCADIA EDIZIONI (96 Pag., 12€).

L’ AUTORE. Antonio Tedesco (San Giovanni Rotondo, 1982). Direttore Scientifico della Fondazione Pietro Nenni, scrittore e studioso di Storia Contemporanea. Collabora e scrive su diverse riviste. Tra le sue pubblicazioni: Quella voce fucilata nella piazza (Sudest Edizioni, 2010) Il Partigiano Colorni e il grande sogno europeo (EditoriRiuniti, 2014), Vivà, la figlia di Pietro dalla Resistenza ad Auschwitz (Bibliotheka Edizioni, 2017), Pietro Nenni e la Grande Guerra (Bibliotheka Edizioni, 2018). Con Alessandro Giacone ha curato Anima Socialista, Nenni e Pertini in un carteggio inedito (Arcadia Edizioni, 2020).

di Redazione 


 COMMENTI
  • Raffaele Augello

    05/09/2022 ore 05:33:52

    "Fermate i Socialisti" di Antonio Tedesco è una ricerca seria ed accurata del tragico episodio storico del14 ottobre 1920 a San Giovanni Rotondo, che merita di essere letto e studiato dalle nuove generazioni, per conoscere e cercare di capire in particolare l'atmosfera socio-politica del nostro SudItalia, al cessare della prima guerra mondiale, il periodo del cosiddetto "biennio rosso". Complimenti per l'ottimo lavoro svolto all'autore Antonio, nipote del preside prof. Antonio Tedesco, della cui amicizia e stima ho avuto il pregio di onorarmi, fulgida figura di educatore e di studioso tra i concittadini di San Giovanni Rotondo.
  •  reload