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“Al Liceo Poerio si può ancora morire”: cadono calcinacci nelle aule e i ragazzi non ci stanno

in corso il sit-in di protesta e una domanda: “Perché la Provincia non fa nulla?”

“A pochi mesi dalle scosse di Terremoto nel Centro Italia, che ha devastato molte scuole ed edifici pubblici, nel 2016, al Liceo Poerio si può ancora morire”. Comincia così il messaggio inviato agli organi di stampa da parte di una delegazione di studenti dell’istituto foggiano, preambolo del sit-in di protesta previsto per venerdì 14 ottobre, nei pressi di Piazza Italia.

CALCINACCI NELLE AULE, PER FORTUNA GLI STUDENTI NON C’ERANO. A portare i ragazzi in strada, ancora una volta, è stato quanto accaduto nei giorni scorsi, stando alla comunicazione ricevuta da parte della delegazione studentesca del Poerio: a inizio settimana infatti, sarebbero caduti calcinacci in una delle aule del piano superiore del plesso centrale del Liceo. “Fortuna ha voluto che la classe non ci fosse a causa dell'entrata alla seconda ora – si legge nella nota – così, nel 2016, la sicurezza e l'incolumità dei ragazzi viene legata al fato, al destino, alle conseguenze casuali di un vecchio liceo di provincia”.

TURNAZIONE DEGLI ALUNNI: DUE GIORNI DI SCUOLA A TESTA. Il disagio, pertanto, in riferimento al cedimento strutturale, “è stato ‘rattoppato’ – denunciano gli studenti – con una turnazione: due giorni di scuola a testa. Due per i ragazzi del piano superiore e due per i ragazzi del piano inferiore che hanno dovuto accogliere i propri amici in mancanza di spazio”. Un provvedimento del tutto provvisorio che, oltre a creare disagio a livello organizzativo, ha portato gli studenti dello storico istituto di Foggia a porsi e a porre delle domande importanti, rivolgendole direttamente a chi dovrebbe vigilare sulla sicurezza degli istituti scolastici: “È possibile – chiedono, difatti, i ragazzi – che la Provincia non dica nulla? Non faccia nulla, lasciando sola la comunità scolastica e la dirigente? Noi studenti pensiamo che queste siano le domande a cui dovrebbe rispondere Francesco Miglio, presidente della Provincia. La politica del futuro è quella che tutela i ragazzi e la loro formazione. Se per il presidente non è cosa importante, non è sintonizzato con il nostro futuro”.

#IODOMANINONENTRO. Da qui, poi, la decisione di protestare con un giorno di assenza e un sit-in organizzato: “Venerdì 14 ottobre, a partire dalle ore 9.00, aspetteremo le risposte del Presidente della Provincia (anche simboliche, di vicinanza) davanti al Poerio – scrivono ancora gli studenti – perché no, noi ragazzi del Poerio non vogliamo morire a scuola nel 2016. È l'ultimo dei nostri sogni. Cara mamma, caro papà, #IoDomaniNonEntro”.

di Redazione 


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