Con una nota inviata alla stampa Lorenzo Frattarolo, già candidato alle primarie per il centro-sinistra, annuncia i motivi della sua presenza nella lista del Partito Democratico.
LA MOTIVAZIONE. “Tenendo fede all’impegno assunto con la  partecipazione alle primarie - afferma l'esponente renziano -  sono  candidato nella lista del Partito Democratico alle prossime elezioni.  Più che ad un successo personale, la mia scelta punta a dare il massimo  contributo all’affermazione del mio partito, della coalizione di  centrosinistra, del candidato sindaco Augusto Marasco. Sono felice di  avere contribuito alla conquista delle primarie, che abbiamo fissato  come irreversibile prassi dell’azione del centrosinistra anche a Foggia,  e sono orgoglioso di avere tenuto alta la bandiera delle istanze di  rinnovamento formale e sostanziale.
I DUBBI. La lista con cui ci  presentiamo ai cittadini - prosegue il  candidato - è davvero valida, anche  se non avrebbe guastato un po’ più  di coraggio. Inutile nascondere, mi  sentirei un ipocrita a farlo, che  accanto a questi dati positivi, ce ne  sono altri di segno opposto: non  mi è piaciuta la gestione del  post-primarie, con queste coalizioni a  geometria variabile. Ed ho  trovato drammatica l’afasia che la politica  tutta, ed anche il  centrosinistra, hanno manifestato sulle terribili  valutazioni del  Procuratore della Repubblica di Foggia in tema di  “corruzione  sistemica”. Serve di più, serve di meglio. Per questo  dobbiamo, con  intelligenza, consapevolezza e senso critico, riaffermare  quelle istanze  di cambiamento, di politica vera, di coraggio delle  scelte che sono  stati i punti cardine dell’impegno delle primarie.
LA  CAMPAGNA. Ho  scelto una campagna - conclude Frattarolo - che contenga al minimo lo spreco  di  carta (se  vogliamo un Comune paperless meglio cominciare dalle   elezioni, no?), dal  budget più che limitato. Come sede del mio comitato   ho scelto la  strada. Perché secondo me solo una politica che torna in   strada riesce a  trovare la via. Ringrazio fin d’ora chi mi darà non  il  suo voto  (graditissimo, nel caso), ma la sua attenzione e i suoi   suggerimenti.  Meglio se col sorriso, perché la democrazia, si vinca o   si perda, è la  cosa più bella del mondo.