Lotta ad abusivismo e contraffazione: sequestrati 2mila prodotti a Manfredonia
L’intervento nell’area mercatale di via Scaloria
Quasi duemila pezzi sequestrati nell’operazione anti-contraffazione e abusivismo commerciale della Polizia Locale a Manfredonia, in diversi interventi nella zona mercatale di via Scaloria. Si va dai capi d’abbigliamento agli accessori per telefonini, passando per orologi, collane, bracciali, portafogli e borsette, per giungere ai giocattoli. Gli uomini del comandante Ciritella hanno accertato e contestato tanto l’ubicazione abusiva (all’interno dell’area mercatale), quanto la contraffazione di rinomati marchi nazionali ed esteri della merce venduta.
L’OBIETTIVO. L’operazione si inserisce in un quadro di intensificazione dell’attività di controllo delle aree mercatali, dei parcheggi e delle vie cittadine che, nelle ultime settimane, ha portato alla riduzione dell’abusivismo commerciale e della vendita di prodotti contraffatti. L’obiettivo è quello di scoraggiare un fenomeno che, oltre a incidere negativamente sul tessuto economico della città, talvolta contribuisce ad alimentare una vera e propria rete criminale.
IL SEQUESTRO. Gli operatori di Polizia Locale hanno sequestrato complessivamente quasi 2000 pezzi, nel dettaglio: 85 paia di scarpe, 30 jeans, 73 maglie, 7 giacche a vento, 22 cappellini, 80 collane, 400 bracciali, 46 paia di guanti, 2 scaldaorecchie, 13 orologi, 34 giocattoli, 150 pezzi tra portafogli e borsette, ed ancora 63 screen protector e ben 828 cover per cellulari. Merce che è stata imbustata e sigillata, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
L’APPELLO DEL SINDACO. “Invito coloro i quali si rivolgono a questo tipo di acquisti di desistere – evidenzia il sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi - perché in questa maniera viene alimentato un mercato criminale. La contraffazione e il commercio abusivo danneggiano quei commercianti che lavorano onestamente, che pagano le tasse dovute e che investono sacrifici e risorse nel rispetto delle regole. Oltretutto si determina un inganno ai danni dei consumatori, vittime più o meno consapevoli, in quanto viene svilita la funzione tipica del marchio che è proprio quella di garantire l’origine commerciale dei prodotti”.
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