“La cultura come antidoto alle mafie”: a Monte Sant’Angelo l’assemblea
nazionale di Avviso Pubblico
Sindaci e amministratori locali provenienti da ogni parte d’Italia si riuniranno il 4 e 5 maggio a Monte Sant’Angelo, nel cuore del Gargano in provincia di Foggia, per la prima Assemblea nazionale di Avviso Pubblico del 2023.
Una due giorni di eventi, incontri, dibattiti, ma soprattutto scambio di esperienze e buone pratiche che percorrono lo Stivale da Nord a Sud.
IL PRIMO GIORNO. Ad aprire i lavori sarà proprio il Presidente della Regione, Michele Emiliano nell’incontro con gli studenti dal titolo “I mafiosi temono più la scuola che i giudici”, che si svolgerà la mattina del 4 maggio. Insieme a lui anche Padre Franco Moscone, Arcivescovo di Manfredonia-Vieste, Maurizio Valiante, Prefetto di Foggia, Daniela Marcone, Vicepresidente di Libera e Arcangela Petrucci e Marianna Ciavarella, vedove di Luigi e Aurelio Luciani, uccisi dalla mafia garganica nella Strage di San Marco in Lamis, il 9 agosto 2017.
Un programma ricco di ospiti, incontri, temi e commistioni di generi. Senza mai dimenticare la cultura come bussola dei due giorni di eventi. Durante l’incontro con gli studenti sarà proiettato anche il docufilm di Avviso Pubblico “La Mafia ha paura. Storia di un sud che può vincere”, diretto da Marco Agostinacchio, con la presentazione del giornalista Giuliano Foschini.
Si prosegue con i lavori dell’Assemblea, dove sono attesi i saluti del Sindaco di Monte Sant’Angelo, Pierpaolo d’Arienzo e gli interventi del Presidente di Avviso Pubblico, Roberto Montà e del Sindaco di Bari e Presidente di ANCI, Antonio Decaro. Con loro anche il Vicepresidente della Regione Puglia, Raffaele Piemontese, il Procuratore capo della Repubblica di Foggia, Ludovico Vaccaro e Leonardo Palmisano, sociologo e Presidente di Radici Future Produzioni. Nell’occasione verrà presentato il “Dossier Puglia” sugli amministratori sotto tiro, a cura dell’Osservatorio parlamentare di Avviso Pubblico.
La prima giornata di Assemblea si concluderà con la “Cena della legalità”, legata alla campagna “Metti il bene in comune”, lanciata a gennaio da Avviso Pubblico con l’intento di sensibilizzare e supportare progetti dedicati ad amministratori locali e ai giovani, che sono i destinatari e gli eredi delle politiche che le istituzioni mettono in campo. L’appuntamento è all’Hotel Ristorante Casa del Pellegrino e come gli altri incontri è aperto anche a tutta la cittadinanza.
LA SECONDA GIORNATA. Un’assemblea diffusa, che vedrà come protagonista oltre a Monte Sant’Angelo anche la città di Cerignola. La mattina del 5 maggio, infatti, i sindaci saranno ospiti del Laboratorio di legalità “Francesco Marcone” che sorge su un bene confiscato alla mafia, gestito dalla Cooperativa “Pietra di Scarto” di Cerignola. Il giornalista Emiliano Moccia modererà la tavola rotonda “Da case della mafia a case di comunità” su alcune buone pratiche di riutilizzo sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata, con Pietro Fragasso, Presidente della Cooperativa, Antonio Cocco, Direttore consorzio di cooperative sociali “Oltre/la rete di imprese”, e le testimonianze di tre sindaci che racconteranno la propria esperienza amministrativa sul tema: Renato Natale, Sindaco di Casal di Principe, Fabio Bottero, Sindaco di Trezzano sul Naviglio e Francesco Paolo Ricci, Sindaco di Bitonto.
A chiudere i due giorni di eventi sarà nel pomeriggio il convegno titolo “La cultura come antidoto alle mafie, per una comunità organizzata” durante il quale sarà presentato Manifesto di Monte Sant’Angelo. A moderare l’incontro il giornalista del Corriere del Mezzogiorno Luca Maria Pernice, che dialogherà con Michele Ciuffreda, Presidente del Consiglio comunale di Monte Sant'Angelo e Coordinatore del Tavolo permanente sulla legalità, Aldo Patruno, Direttore Dipartimento turismo e cultura della Regione Puglia, Roberto Montà, Presidente di Avviso Pubblico e Pierpaolo d’Arienzo, Sindaco di Monte Sant’Angelo.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.