Oltre 300 studenti e centinaia di corsisti del TFA sostegno, per la proiezione del film “Nata per te” alla Città del Cinema. Un evento organizzato dall’Università di Foggia e dal Learning Science hub, centro di ricerca del Dipartimento di Studi Umanistici.
Il film racconta la storia di Luca Trapanese e della piccola Alba e si tratta di una storia vera, ispirazione anche dell’omonimo libro di Luca Trapanese e Luca Mercadante (edizioni Einaudi).
LA STORIA. Quella dei due protagonisti è una storia d'amore, un incontro già scritto, perché se due persone sono destinate a incontrarsi si incontreranno.
La storia di un'adozione che ha commosso l'Italia, quella di un single quarantenne e della piccola con sindrome di Down lasciata in ospedale subito dopo la nascita.
Questo è stato possibile grazie a una legge del 1983, articolo 44, che prevede che un bambino disabile può essere affidato a un unico genitore. Una legge straordinaria che pone però dei limiti all’adozione incondizionata a persone single.
Qui si racconta come nasce un genitore già nell’idea di paternità. Nasce per Alba, una bambina che attende solo braccia e cuore pronti ad accoglierla, amarla e coccolarla.
IL MESSAGGIO.Non è un film politico, lo ribadisce Luca Trapanese perchè «questo film non vuole trovare colpevoli, spero però che susciti riflessioni soprattutto rispetto ai temi dei diritti e a quello che manca in un paese che si vanta di essere all’avanguardia». Anche se è implicito il messaggio che denuncia la falla nel sistema legislativo per quanto riguarda le adozioni a uomini, e donne, che non vivono una storia di coppia ma che hanno forte il desiderio di genitorialità. Gli stessi che possono essere, secondo la legge, genitori affidatari di bambini con disabilità ma inidonei per piccoli normodotati. Una contraddizione giuridica oltre che morale.
IMMAGINE ICONICA. In un periodo storico dove spesso si fa riferimento alla “famiglia tradizionale” quello di Luca e Alba diventa immagine iconica di come si può essere famiglia anche con un solo genitore e che «i genitori devono essere giusti. Se sono giusti possono crescere figli sereni. Bisogna mettere al centro i diritti dei bambini, non c’è un’unica possibilità di famiglia ma diverse»
Sono stati tanti gli spunti di riflessione che ha suscitato il film: l’inclusione, i diritti, l’omosessualità anche in un contesto religioso e l’handicap. I ragazzi sollecitati sono intervenuti con domande importanti da cui lo scrittore non si è sottratto. Ragazzi attenti e sensibili, che hanno applaudito la fine del film testimoniando la loro partecipazione e il loro interesse verso certe tematiche.
Luca Trapanese è assessore alle politiche sociali del comune di Napoli, l’iter per l’affido di Alba non è stato facile, ma alla fine ha vinto e finalmente è diventato a tutti gli effetti papà della piccola, data in un primo momento solo in affido perché rifiutata da numerose famiglie.
IL MESSAGGIO DI INCLUSIONE. Un premio all’autore è stato consegnato, a conclusione del suo intervento narrativo, dal Consiglio degli Studenti Unifg, rappresentato da Emanuela Vocino, e dai rappresentanti dell’associazione studentesca “Area Nuova”. Luca Trapanese si è detto emozionato e sorpreso e il messaggio di inclusione è stato completato dai vari interventi che si sono susseguiti nel corso della mattinata.
«Dobbiamo parlare di inclusione, attraverso tutti i canali possibili, coinvolgere studenti e futuri cittadini. L’Università promuove questi percorsi e la sensibilizzazione di questi temi»: con queste parole Giusi Toto, delegata rettorale alla Formazione insegnanti e alla formazione, nonché docente di Pedagogia Speciale presso l’Università di Foggia, si è rivolta a un’assemblea di ragazzi partecipi e commossi.
Annamaria Petito, delegata rettorale a Pari opportunità e Bisogni Educativi Speciali, ha sottolineato la necessità impellente di promuovere politiche sociali volte all’inclusione e all’importanza di farlo tutti e insieme. (Cinzia Rizzetti)
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