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Lucia Lambresa: “Tutti i temi di due anni fa sono ancora sul tavolo, nulla è stato chiuso”

L'ufficializzazione della candidatura a sindaco

“Dare vita ad un'amministrazione non subalterna ai poteri economici e lobbistici”. Così la candidata sindaco Lucia Lambresa, durante la conferenza stampa di ufficializzazione della sua “ridiscesa” in campo, organizzata questa mattina da Palazzo di Città.
 
VORREI CHE A SCEGLIERE NON FOSSE IL 40% DEI FOGGIANI. Nessuna notizia, per la verità. Già Foggia Città Aperta (GUARDA) aveva dato ampio riscontro delle intenzioni della Lambresa, nel corso di una serie di interviste mirate nelle quali la ex rappresentante Msi (e AN e Pdl e poi ancora seguace della Poli Bortone), oltre a commentare largamente l'operato dell'amministrazione ormai uscente, si proponeva come alternativa alla poltrona di sindaco di Foggia, in vista delle future Comunali di giugno prossimo. Una candidatura civica, anche in questo caso, e interamente rivolta a quell'elettorato che manca, a Foggia come in realtà in tutta la Penisola: “Vorrei che a scegliere non fosse il 40% della cittadinanza – ha detto in merito la Lambresa – ma tutto l'elettorato foggiano”. Come dire: tornate alle urne e scegliete qualcosa di diverso.
 
ROMPERE I SOLITI EQUILIBRI. Al momento però, di nuovo c'è ben poco. Lucia Lambresa non ha fatto proclami di nessun tipo – un merito, in questo momento storico, senza dubbio – ma non ha nemmeno posto l'accento sulle questioni più urgenti. Eccezion fatta per quel vecchio cavallo di battaglia che, rimanendo in tema, la vide proprio disarcionata della sua poltrona di vicesindaco: “All'epoca – ha detto – l'agenda non fu rispettata e mi riferisco soprattutto all'assetto dei trasporti pubblici. Nel 2011, la goccia che fece traboccare il vaso fu l'approvazione del bilancio, con l'inclusione dell'aumento della Tarsu, cosa che causò definitivamente la rottura tra me e l'amministrazione guidata da Mongelli. L'indomani stesso, formalizzai le mie dimissioni. I temi di allora come vedete – ha proseguito su questa linea – sono i temi di oggi perché nulla, a mio avviso, è stato chiuso. Anzi, tutto è ancora sul tavolo e anche questa volta il movimento civico Lucia Lambresa si propone come punto di rottura nei confronti di quegli equilibri che da anni sono sempre gli stessi, da destra come da sinistra”. A tal proposito, la candidata sindaco ha citato come esempio su tutti quello di Italo Pontone: inizialmente da tenere fuori dai ruoli chiave e poi, in barba a qualsiasi discontinuità con il passato, ritornato invece uomo forte della maggioranza. 
 
LA “GRILLINA” LUCIA LAMBRESA. In merito ad un suo accostamento al Movimento 5 Stelle poi, la candidata ha smentito qualsiasi vicinanza: “Ciononostante – ha aggiunto – spero comunque che si crei un 5 Stelle realmente innovativo anche qui, così come auspico che anche la Destra faccia una coalizione forte e che il Pd trovi la forza di rinnovarsi, perché ne ha realmente bisogno. Anzi – ha voluto precisare – il centrosinistra deve fermarsi un giro, per fare questo rinnovamento... e se dovesse fermarsi due giri, tanto meglio”. Infine, senza sbilanciarsi su un potenziale alleato – facilmente ipotizzabile, date anche le ultime dichiarazioni – la Lambresa ha dato l'unica anticipazione del suo programma elettorale: un'eventuale amministrazione da lei guidata sarà composta da un buon 50% di donne, se non di più. 
“Dare vita ad un'amministrazione non subalterna ai poteri economici e lobbistici”. Così la candidata sindaco Lucia Lambresa, durante la conferenza stampa di ufficializzazione della sua “ridiscesa” in campo, organizzata questa mattina da Palazzo di Città.
VORREI CHE A SCEGLIERE NON FOSSE IL 40% DEI FOGGIANI. Nessuna notizia, per la verità. Già Foggia Città Aperta (GUARDA) aveva dato ampio riscontro delle intenzioni della Lambresa, nel corso di una serie di interviste mirate nelle quali la ex rappresentante Msi (e AN e Pdl e poi ancora seguace della Poli Bortone), oltre a commentare largamente l'operato dell'amministrazione ormai uscente, si proponeva come alternativa alla poltrona di sindaco di Foggia, in vista delle future Comunali di giugno prossimo. Una candidatura civica, anche in questo caso, e interamente rivolta a quell'elettorato che manca, a Foggia come in realtà in tutta la Penisola: “Vorrei che a scegliere non fosse il 40% della cittadinanza – ha detto in merito la Lambresa – ma tutto l'elettorato foggiano”. Come dire: tornate alle urne e scegliete qualcosa di diverso.
ROMPERE I SOLITI EQUILIBRI. Al momento però, di nuovo c'è ben poco. Lucia Lambresa non ha fatto proclami di nessun tipo – un merito, in questo momento storico, senza dubbio – ma non ha nemmeno posto l'accento sulle questioni più urgenti. Eccezion fatta per quel vecchio cavallo di battaglia che, rimanendo in tema, la vide proprio disarcionata della sua poltrona di vicesindaco: “All'epoca – ha detto – l'agenda non fu rispettata e mi riferisco soprattutto all'assetto dei trasporti pubblici. Nel 2011, la goccia che fece traboccare il vaso fu l'approvazione del bilancio, con l'inclusione dell'aumento della Tarsu, cosa che causò definitivamente la rottura tra me e l'amministrazione guidata da Mongelli. L'indomani stesso, formalizzai le mie dimissioni. I temi di allora come vedete – ha proseguito su questa linea – sono i temi di oggi perché nulla, a mio avviso, è stato chiuso. Anzi, tutto è ancora sul tavolo e anche questa volta il movimento civico Lucia Lambresa si propone come punto di rottura nei confronti di quegli equilibri che da anni sono sempre gli stessi, da destra come da sinistra”. A tal proposito, la candidata sindaco ha citato come esempio su tutti quello di Italo Pontone: inizialmente da tenere fuori dai ruoli chiave e poi, in barba a qualsiasi discontinuità con il passato, ritornato invece uomo forte della maggioranza. 
LA “GRILLINA” LUCIA LAMBRESA. In merito ad un suo accostamento al Movimento 5 Stelle poi, la candidata ha smentito qualsiasi vicinanza: “Ciononostante – ha aggiunto – spero comunque che si crei un 5 Stelle realmente innovativo anche qui, così come auspico che anche la Destra faccia una coalizione forte e che il Pd trovi la forza di rinnovarsi, perché ne ha realmente bisogno. Anzi – ha voluto precisare – il centrosinistra deve fermarsi un giro, per fare questo rinnovamento... e se dovesse fermarsi due giri, tanto meglio”. Infine, senza sbilanciarsi su un potenziale alleato – facilmente ipotizzabile, date anche le ultime dichiarazioni – la Lambresa ha dato l'unica anticipazione del suo programma elettorale: un'eventuale amministrazione da lei guidata sarà composta da un buon 50% di donne, se non di più. 

di Redazione 


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