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Luciano Re Cecconi, secondo Carlo D'Amicis

Alla Ubik, la storia dell’ex calciatore rossonero. Venerdì 21 dicembre.

Settantaquattro presenze e due reti nel Foggia, in serie B e poi in A. Prima di approdare alla Lazio, di vincere lo scudetto con Maestrelli, nel 1974. E soprattutto prima di entrare in quella gioielleria romana, a Collina Fleming, e di pronunciare quella frase che gli sarebbe costata la vita: “questa è una rapina!”. Muore così, al primo colpo di pistola, a causa di uno scherzo finito in disgrazia – stando alla versione ufficiale – uno dei centrocampisti italiani più apprezzati degli anni ’70, a soli ventotto anni: Luciano Re Cecconi, idolo laziale. Su di lui ha scritto un libro l’autore Carlo D’Amicis, prossimo ospite della libreria Ubik di Foggia, venerdì 21 dicembre alle ore 18.30.
HO VISTO UN RE. “L’eroe biancoazzurro che giocava alla morte ed è morto per gioco”: questo il sottotitolo del libro di Carlo D’Amicis, autore della scuderia minimum fax, conduttore radiofonico del sempreverde format letterario di RaiRadio3 “Fahrenheit”, e protagonista di un appuntamento nella libreria di piazza U. Giordano a metà strada tra sport e letteratura. “Ho visto un re. Luciano Re Cecconi”: questo il titolo pubblicato da Limina circa dieci anni fa e ristampato di recente, il quale racconta, alternando prima persona e biografia del calciatore, la vicenda umana e sportiva dell’ex giocatore rossonero, poi campione della Lazio di Maestrelli. Una storia tristemente nota, ma mai del tutto chiarita circa il suo vero epilogo, talvolta rimessa in discussione da giornalisti e testimoni più o meno attendibili. L’incontro è organizzato in collaborazione con la redazione dell’Istituto B. Pascal, “Il SottoSopra”, e con l’Acd Foggia. Prendono parte alla serata infatti, oltre all’autore Carlo D’Amicis, anche l’allenatore Pasquale Padalino, il direttore generale Sario Masi e il presidente Davide Pelusi.

di Redazione 


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