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Ma dove vai, Landella in bicicletta?

DestinAzione Comune, passando da Parco San Felice: il candidato centrodestra per la mobilità sostenibile

La maglietta con il nome del candidato, qualche bandiera, i campanelli che risuonavano e cori a suo favore. Franco Landella a Palazzo di Città vuole arrivarci (anche) con le due ruote. Ma nel frattempo ha scelto “DestinAzione Parco San Felice” come titolo della biciclettata promossa stamattina “per restituire importanza alle questioni direttamente collegate alla costruzione di una Foggia più vivibile, più ecologica e più sicura”.
INTERCETTARE I FONDI COMUNITARI. Accompagnato da numerosi candidati delle liste che lo sostengono, il candidato della coalizione di centrodestra ha percorso in bici le vie della città, toccando anche Parco San Felice, luogo simbolo – spiega Landella - della scarsa attenzione del centrosinistra rispetto alle questioni ambientali negli ultimi dieci anni di governo. “Come abbiamo scritto chiaramente nel programma della coalizione di centrodestra, Foggia può diventare una città più europea proprio a partire da interventi che incentivino la mobilità sostenibile, anche attraverso una migliore manutenzione delle piste ciclabili e, laddove possibile, un loro incremento – evidenzia –. La prossima programmazione comunitaria 2014-2020 ci offre da questo punto di vista una straordinaria opportunità: ripensare in modo globale la nostra idea di città ed il suo rapporto con l'ambiente soprattutto con riferimento alla mobilità”.

PARCO SAN FELICE. Il candidato sindaco del centrodestra si è poi soffermato sull'urgente necessità di restituire decoro e fruibilità a Parco San Felice. “La cura del verde e il potenziamento dell'illuminazione sono fattori determinati affinché quest'area torni ad essere un luogo di aggregazione sociale per i più giovani e per le famiglie – dichiara Landella –. Occorre inoltre bonificare il complesso che in origine ospitava la sala prove per band musicali. Le condizioni di abbandono in cui è ridotta questa struttura sono paradigmaticamente il simbolo di dieci anni di fallimento politico e amministrativo che vanno archiviati attraverso gli strumenti del buon governo, della partecipazione e della collaborazione. Intercettando finanziamenti europei e attraverso bandi pubblici trasparenti possiamo e dobbiamo affidare questo spazio a chi ha idee e competenze”.

di Redazione 


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