"Libera nasce con l´intento di sollecitare la società civile nella lotta contro la mafia e per diffondere legalità e giustizia. Penso che Lucera abbia bisogno di tutto questo per riprendersi. Ormai siamo convinti tutti che Lucera è malata e non da ora. Le continue inchieste giudiziarie mettono in luce nefandezze che pensavamo esserci solo nelle fiction. Ciò che stupisce è che sembra che ci siamo svegliati da un lungo sonno. Dove eravamo mentre certa gente macchinava nei palazzi del potere? Ecco, un´associazione come Libera vuole essere provocazione perchè, come diceva qualcuno, tutti sappiano denunciare, rinunciare ed annunciare tempi nuovi". Così don Ciro Miele, parroco di Santa Maria delle Grazie spiega le finalità del nuovo presidio dell'associazione 'Libera - Associazioni, Nomi e Numeri contro le Mafie', che sarà ufficialmente presentato a Lucera martedì 6 novembre.
Il presidio lucerino di Libera sarà intitolato a 'Giovanni Panunzio', l'imprenditore edile foggiano ucciso dalla mafia nell'ormai lontano 1992 per essersi opposto al racket. L'apertura del Presidio 'Giovanni Panunzio', dunque, avverrà a vent'anni esatti dall'attentato in cui l'imprenditore, reduce da un incontro in consiglio comunale dove si decidevano le sorti del Piano Regolatore, rimase ucciso. A presenziare l'inaugurazione del presidio, prevista alle ore 18.30, presso il Teatro parrocchiale di Santa Maria delle Grazie 'Il Piccolo', autorità civili e religiose e rappresentanze istituzionali del centro federiciano. All'iniziativa, battezzata 'Mafie di casa nostra' e progettata in collaborazione con l'Associazione Oratorio/Circolo NOI Giovanni XXIII - interverranno don Ciro Miele, parroco di Santa Maria delle Grazie e referente designato del presidio di Libera di Lucera, Daniela Marcone, coordinatrice provinciale di Libera Foggia, Michele Panunzio, figlio della vittima della mafia, il Procuratore della Repubblica di Lucera Domenico Seccia, autore del libro 'La mafia innominabile' e Mons. Domenico Cornacchia, vescovo della Diocesi di Lucera-Troia.