Stampa questa pagina

"Non fare l'eroe o andiamo a bussare anche a tua moglie e tua figlia": estorsioni, altro colpo ai Trisciuoglio

Due arresti a margine dell'operazione Decimabis

Un altro colpo alla criminalità foggiana è stato assestato nei giorni scorsi. Personale della Squadra Mobile di Foggia, infatti, in esecuzione di un decreto di Fermo di indiziato di delitto emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, ha tratto in arresto Aldo Checchia, classe '91, e Domenico La Gatta, classe 73’, in quanto ritenuti responsabili dei reati di tentata estorsione ed estorsione ai danni di imprenditori e commercianti foggiani, commesse avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis, c.p. ed in concorso con Federico Trisciuoglio  – quest’ultimo tratto in arresto nell'ambito dell'operazione “Decimabis” – col preciso fine di agevolare l’associazione mafiosa convenzionalmente denominata “Società Foggiana”.

LA COLLABORAZIONE. Tale inchiesta, avviata grazie alla fondamentale collaborazione di alcuni imprenditori che hanno avuto il coraggio e la determinazione di denunciare alla Polizia di Stato le richieste estorsive e le intimidazioni subite, ha permesso di accertare la piena operatività della “batteria” capeggiata da Federico Trisciuoglio, classe 53’, il quale, malgrado lo stato detentivo in cui si trovava (sino al 16 novembre scorso infatti era ristretto in regime di detenzione domiciliare presso la propria abitazione), continuava ad impartire ordini ai propri affiliati gestendo le attività criminose e indicando gli imprenditori ed i commercianti da colpire con pressanti richieste estorsive. I numerosi presidi tecnici attivati dagli investigatori della Polizia di Stato hanno quindi permesso di documentare numerosi incontri del boss con Checchia e altri sodali, nonché alcuni incontri del medesimo con gli imprenditori estorti, costretti addirittura a recarsi a casa sua per consegnargli il denaro loro estorto.

L'OPERAZIONE. Questa inchiesta si inserisce nel solco tracciato dalla recente operazione di Polizia convenzionalmente denominata “Decimabis”. Più nel dettaglio, l’indagine condotta dagli investigatori della Polizia di Stato, coordinata e diretta dalla Procura Distrettuale Antimafia di Bari, con la collaborazione della Procura della Repubblica di Foggia, ha permesso non soltanto di individuare in Checchia l’autore del tentativo di estorsione denunciato da un noto imprenditore foggiano, acclarando il coinvolgimento in quella attività estorsiva anche del boss Trisciuoglio, ma di accertare altresì le responsabilità dei predetti indagati con riguardo a ulteriori episodi estorsivi consumati o anche solo tentati ai danni di numerosi commercianti ed imprenditori foggiani che non sarebbero mai stati scoperti senza questa importante attività investigativa.

TASSA DI SOVRANITA'. Inoltre, analoghe contestazioni sono state mosse nei confronti di La Gatta, responsabile, unitamente agli altri due, del reato di estorsione ai danni di un trafficante all’ingrosso di stupefacente, costretto a versare una vera e propria “tassa di sovranità” pari a 3.000 euro al mese all’organizzazione mafiosa per poter svolgere la sua illecita attività. Tale evidenza testimonia il capillare controllo del territorio praticato dalla “Società Foggiana”, in grado di controllare ed assoggettare qualsiasi attività anche quelle di natura illecita.

LE BATTERIE. Del resto, proprio grazie all’importante impiego di invasive e capillari attività tecniche, è stato accertato il coinvolgimento in tale ultima azione criminale anche di soggetti appartenenti alla “batteria” dei “Moretti - Pellegrino - Lanza" (alcuni tratti in arresto lo scorso 16 novembre nell’ambito dell’operazione di Polizia “Decimabis”), certificando l’esistenza di un rapporto di mutua assistenza tra le “batterie” dei “Moretti - Pellegrino - Lanza" e dei "Trisciuoglio - Tonolese - Prencipe".

GLI ARRESTI. Il 7 dicembre, all’esito dell’udienza di convalida del decreto di fermo di indiziato di delitto, il Gip presso il Tribunale di Foggia ha emesso un’ordinanza impositiva della misura della custodia cautelare in carcere a carico di Checchia e quella dei domiciliari a carico di LA Gatta.

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload