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Tutti sul ‘Grande Carro’ della mafia, 48 arresti tra cui avvocati e funzionari dell’Ufficio Agricoltura di Foggia

Diversi reati tutti aggravati dall'associazione mafiosa

Sessantacinque indagati, 53 richieste di custodia cautelare, quarantotto arresti di cui 41 in carcere. Sono questi i numeri della maxi-operazione messa a segno dai Carabinieri del Ros e del Comando per la Tutela Agroalimentare che ha portato alle accuse per associazione di stampo mafioso, riciclaggio, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, sequestro di persona a scopo di estorsione, detenzione illegale di armi ed esplosivi, truffe per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

LE TRUFFE ALL’UE. In particolare, sono emersi artifizi e raggiri che generavano un complesso meccanismo fraudolento finalizzato alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche di carattere “transnazionale” nel settore agricoltura ai danni dell’Unione Europea. Proprio in relazione a tale ultimo reato tra le persone coinvolte risultano quattro funzionari regionali di cui tre in servizio presso l’Ufficio provinciale agricoltura di Foggia: Giovanni Bozza, Luigi Cianci e Giovanni Granatiero. Con loro sotto accusa l’altro funzionario in servizio a Bari, Cosimo Specchia e lo studio Cassandro, specializzato in richieste di finanziamento. Secondo l’accusa, in qualità di responsabili dell’erogazione dei contributi AGEA e dell’istruttoria di diversi bandi Por e Psr per il finanziamento di imprese agricole, hanno prodotto false attestazioni avvantaggiando imprese facenti capo agli arrestati.

AGGRAVANTE MAFIOSA. Per tutti i reati la procura contesta l’aggravante dell’art. 416 bis, vale a dire quella di aver favorito un’associazione di stampo mafioso. Tramite prestanomi e intestazioni fittizie, infatti, i veri beneficiari delle ingenti somme sottratte erano i fratelli Donato e Francesco Delli Carri, a capo di una costola della batteria Sinesi-Francavilla. L’operazione è nata dopo la cattura, in Romania, del latitante Francesco Russo. Il complesso delle indagini ha fatto emergere un ‘salto in avanti’ del sodalizio mafioso che si è evoluto nel modello di ‘mafia degli affari’.

GLI ALTRI REATI. Sono, come detto, numerosi i capi di imputazione in un’ordinanza di 1178 pagine. In alcuni degli episodi di reato sono coinvolti avvocati e commercialisti che hanno messo a disposizione degli arrestati le proprie competenze per costituire società, ottenere mutui bancari, predisporre documenti e istanze nei confronti della pubblica amministrazione.

di Michele Gramazio


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