Inserivano i soldi e ricevevano la droga, come al distributore automatico
I Carabinieri della Compagnia di Manfredonia hanno tratto in arresto in flagranza di reato per concorso in detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente il 63enne A.C, la moglie 57enne C. L, ed il figlio 28enne A. F. e, successivamente, per violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale, l’altro figlio 37enne, pregiudicato, A. F.
I CONTROLLI. Nel corso di un servizio volto al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, effettuato soprattutto nei confronti di giovanissimi di Manfredonia, i Carabinieri hanno avuto notizia che in via Minniti vi era un notevole viavai di giovani, probabilmente per l’acquisto di sostanze stupefacenti. I militari hanno quindi predisposto un apposito servizio, sia in abiti civili e auto di copertura che con uniforme e auto con colori d’istituto, al fine di verificare quanto appreso. Nel primo pomeriggio di ieri hanno quindi potuto notare effettivamente la presenza di numerosi giovani che si avvicinavano alla finestra di un’abitazione per poi allontanarsene dopo aver effettuato dei veloci scambi poco chiari.
L'IRRUZIONE. Si è avuto pertanto il fondato sospetto che vi potesse essere una fiorente attività di cessione di sostanza stupefacente, motivo per il quale i militari hanno deciso di intervenire nell’abitazione in questione. Qui hanno prontamente fermato A. F. che, direttosi in bagno aveva tentato di disfarsi di alcune confezioni di cocaina. Nella casa c'erano anche i genitori del ragazzo, davanti ai quali vi erano tre bilance con tracce di sostanze stupefacenti e altro materiale vario per il suo confezionamento, oltre a dosi sparse per l’abitazione. In particolare, i Carabinieri sono rimasti colpiti da una finestra, alla quale avevano prima visto avvicinarsi per poi allontanarsi dopo pochi istanti numerosi giovani, con una zanzariera alla quale era stata ricavata una feritoia, e sul davanzale, oltre ad alcune altre dosi di cocaina, vi erano diverse banconote in tagli da 5 e 10 euro. Complessivamente saranno poi circa 800 gli euro in banconote di piccolo taglio provento dello spaccio che verranno sequestrati. Attività frenetica e fiorente, probabilmente andata avanti per tutto il giorno, atteso i tanti soldi trovati e la modesta quantità di sostanza stupefacente dall’altra parte rinvenuta, 10 dosi di cocaina, per circa 15 grammi, e 4 di hashish, per circa 2 grammi di peso. L’idea è quella di un vero e proprio distributore automatico, dove il giovane assuntore si avvicina, inserisce nella fessura la banconota e, in base al denaro inserito, senza neppure la necessità di contrattare, riceve la dose corrispondente per poi allontanarsi come se nulla fosse. Attività che evidentemente procede per tutto l’arco della giornata e della notte, e che certo non poteva avvenire all’insaputa dei genitori presenti all’interno e a contatto con sostanze illecite, denaro e materiale vario idoneo alla pesatura e al confezionamento.
GLI ARRESTI. Accompagnati tutti presso gli uffici del Comando Compagnia Carabinieri di Manfredonia per gli ulteriori accertamenti del caso, al termine delle formalità, tenuto conto delle modalità con cui la sostanza si presentava, del materiale rinvenuto, del denaro trovato nella disponibilità e, complessivamente, delle modalità generali in cui avveniva lo scambio denaro/sostanza, padre, madre e figlio sono stati dichiarati in stato di arresto per concorso in detenzione a fine di spaccio di sostanza stupefacente e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, condotti presso il carcere di Foggia. La sostanza stupefacente, posta in sequestro insieme al resto, è stata inviata al Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale Carabinieri di Foggia per gli accertamenti chimici.
L'ALTRO FRATELLO. Durante le operazioni per l’arresto dei tre, si è poi presentato l’altro figlio, A.F., noto pregiudicato di Manfredonia, il quale, approfittando dell’ingresso di altre persone presso gli uffici della Compagnia, è riuscito ad entrare in caserma, minacciando alcuni dei militari presenti per poi scagliarsi contro gli stessi. Prontamente è stato bloccato prima che potesse ferire seriamente qualcuno, e tratto a sua volta in arresto per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, reato del quale, tra l’altro, vanta già precedenti specifici, oltre a reati di spaccio, estorsione, rapina e furto.
Al termine delle operazioni, a differenza dei familiari, trasportati presso il carcere di Foggia, per A. F., atteso il diverso titolo di reato, sono stati disposti gli arresti domiciliari presso la propria abitazione, in attesa di giudizio.
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