“Trasformiamo l'indignazione e la rabbia in azione”, la manifestazione di protesta davanti al Don Uva
Il comitato “Cittadini e cittadine della Foggia indignata” ha organizzato una manifestazione di protesta sabato 28 gennaio, alle 15,30, davanti all’ingresso del Don Uva in Via Lucera.
GLI INDAGATI. “Nei giorni scorsi - scrivono gli organizzatori - tutti gli organi di informazione nazionali hanno dato ampio e giusto risalto a quanto di ripugnante emerso nella struttura psichiatrica Don Uva di Foggia, che segue di pochi mesi il caso analogo della Casa di riposo Stella Maris di Manfredonia. Quello che però anche colpisce, rispetto alla struttura sipontina e ad altri casi in diverse parti d’Italia, è il numero di indagati dalla Procura di Foggia: 30, un’enormità! Indagati per gravi reati ai danni dei più deboli ed indifesi, 25 pazienti - di cui 19 donne e 6 uomini - in condizioni di incapacità e/o di inferiorità fisica o psichica: minacce, ingiurie, umiliazioni, violenze fisiche e sessuali”.
UNA FOGGIA NON ASSUEFATTA. “Possibile - prosegue l'appello - che dobbiamo assistere impotenti anche a tutto questo? Facciamo vedere che c'è una Foggia non assuefatta e non anestetizzata, che esprime la sua attiva solidarietà alle vittime ed ai loro familiari e la sua sdegnata reazione. E’ una protesta a cui abbiamo dato come nome una poesia di Beatrice Zerbini, “Esco, vado a portare fuori il dolore” anche nei confronti di chi, forse o presumibilmente non pochi/e, vedeva o sapeva e non ha parlato, né ha comunque vigilato. Per ora ci limitiamo a prendere atto che la Universo Salute, che gestisce la struttura, ha dichiarato che si costituirà parte civile nel processo e collaborerà pienamente con le autorità giudiziarie”.
I CARTELLI. “Manifesteremo esponendo o tenendo appesi cartelli e manifesti e camminando su e giù, in silenzio, davanti all'ingresso della struttura, come facevano i neri nell’America di M.L.King, durante le manifestazioni per i diritti civili”. L'appello si conclude con un appello agli insegnanti: “Invitiamo anche i nostri studenti e le nostre studentesse a partecipare. Questa sì che sarebbe una bella esperienza di cittadinanza attiva e di educazione civica”.
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