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Marasco e i dubbi sull'Amiu: "Per gestire i rifiuti, le imprese pubbliche non bastano"

Ma Mongelli lo gela: "Non sa di cosa parla"

La questione rifiuti irrompe tra i temi della campagna elettorale per le primarie del centrosinistra. A porre al centro dell'attenzione la gestione del servizio di igiene pubblica urbana è Augusto Marasco che nei giorni scorsi aveva pubblicamente esternato il suo senso di fastidio nel vedere riprodotta, sui cassonetti per la raccolta, la scritta “Amiu Bari”.
MARASCO: “SOLO UNA PROVOCAZIONE”. Una dichiarazione che non era passata inosservata e anzi da taluni era stata criticata, tanto che il candidato, ex assessore della giunta Mongelli, si è sentito in dovere di tornare sull'argomento per chiarire il suo pensiero: “La mia provocazione circa il cambio dei segni distintivi sui mezzi e cassonetti in modo che si valorizzi l’apporto di lavoratori e risorse economiche foggiane – ha precisato - va nel segno di una ritrovata dignità di una Città che, malgrado le promesse del sindaco uscente, si trova ancora una volta col fiato sospeso dell’ennesima proroga della gestione straordinaria”.
I RITARDI DEL COMUNE. Si tratta della proroga concessa dalla Regione Puglia per consentire il perfezionamento dell'iter che dovrà portare alla partecipazione del Comune di Foggia nel capitale sociale di Amiu (LEGGI: Il 30% di Amiu vale 7 milioni di euro), una dilazione di tempo criticata da Marasco secondo il quale “non si è riusciti a concretizzare l'operazione entro i 12 mesi concordati tra Comune e Regione a causa dell'inadeguatezza di pezzi della tecnostruttura comunale”.
NUOVE SOLUZIONI. Al di là dei tempi, tuttavia, per l'ex presidente dell'Ordine degli Architetti la soluzione barese non potrà essere quella definitiva poiché “esiste un rapporto preciso tra raccolta differenziata dei rifiuti e tasse versate dei cittadini, come ben sanno i contribuenti foggiani che pagano i costi altissimi dello smaltimento in discarica e hanno sul groppone l’ecotassa ai massimi”, per tale motivo subito dopo la “fusione” “occorrerà confrontarsi con la città per trovare la soluzione più equilibrata e funzionale ad impostare una nuova politica dei rifiuti fondata su riduzione, riuso e riciclo”.
I DUBBI SU AMIU. Una ricetta, pare di leggere tra le righe, in cui non basta la soluzione "pubblica". “Non sono io ma la Federazione delle Imprese di Servizi e la Fondazione Sviluppo sostenibile di Edo Ronchi” - ha infatti fatto notare Marasco - ad aver lanciato l’allarme sull’ingente volume di investimenti necessario, proprio in Puglia, per realizzare moderni impianti di gestione e smaltimento dei rifiuti oltre che per sviluppare un capillare sistema di raccolta differenziata, cosa che l’AMIU perfino a Bari non è in condizione di fare, come accade alla quasi totalità delle aziende tutte pubbliche in Italia".
I "GUAI" DELLA FONDAZIONE DI RONCHI.  Se Marasco conserva dubbi sulle capacità finanziarie di Amiu, per ora ci sono quelli sulla Fondazione di Edo Ronchi da lui citata. Le indagini sul ras dei rifiuti nel Lazio, Manlio Cerroni, finito ai domiciliari per associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di immondizia, hanno infatti fatto emergere i rapporti dell'imprenditore con l'ex ministro dell'ambiente ed, in particolare, una telefonata di quest'ultimo finalizzata alla richiesta di un finanziamento alla Fondazione. Un contributo poi ottenuto per un importo di 20mila euro.
MONGELLI: "PARLA DI COSE CHE NON CONOSCE". Sull'argomento è intervenuto il sindaco Mongelli che sulla sua pagina facebook ha attaccato Marasco affermando: "Parla di cose che non conosce. La dotazione impiantistica di Foggia sia esistente (impianto di biostabilizzazione, impianto per la differenziata) che in fase di progetto e/o realizzazione (centro comunale di raccolta, impianto di compostaggio, impianto per il percolato) è ampiamente idonea alla chiusura del ciclo". Quindi insinua il dubbio sulle reali intenzioni dell'architetto: "Forse punta a rimettere in gioco il meccanismo "gara" per aprire spazi a privati, mentre il Consiglio Comunale ha dato con chiarezza il suo indirizzo di governo pubblico del ciclo dei rifiuti".

di Redazione 


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