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L’INCENDIO DOPO LO SFRATTO. Il soggetto, a conclusione di una serrata e incessante attività d’indagine, è stato individuato come l’autore dell’incendio doloso appiccato lo scorso 18 ottobre al prefabbricato in legno di circa 250 mq, di proprietà della locale comunità parrocchiale “San Pio”, che era stato individuato dall’Amministrazione comunale per ospitare alcuni nuclei familiari sgomberati dagli immobili comunali "ex mercato coperto ed ex scuola media", occupati abusivamente.
LA CONFESSIONE. Le inconfutabili prove a carico dell’uomo, trovate dai militari operanti, hanno spinto il reo, nei giorni successivi all’incendio, a confessare la propria colpevolezza alla presenza del proprio legale proprio negli uffici della locale Stazione. Da qui, la richiesta di misura cautelare in quanto si è ritenuto che la libertà del soggetto in attesa del giudizio potesse costituire un grave rischio per la locale comunità.
Margherita di Savoia, incendio al prefabbricato della parrocchia di “San Pio”: preso il colpevole
Il locale doveva accogliere le famiglie dell’ex mercato coperto
Alle prime luci dell’alba i militari della Stazione Carabinieri di Margherita di Savoia, in esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dall’Ufficio del G.I.P. presso il Tribunale di Foggia, hanno tratto in arresto A. C., nativo di Barletta.
L’INCENDIO DOPO LO SFRATTO. Il soggetto, a conclusione di una serrata e incessante attività d’indagine, è stato individuato come l’autore dell’incendio doloso appiccato lo scorso 18 ottobre al prefabbricato in legno di circa 250 mq, di proprietà della locale comunità parrocchiale “San Pio”, che era stato individuato dall’Amministrazione comunale per ospitare alcuni nuclei familiari sgomberati dagli immobili comunali "ex mercato coperto ed ex scuola media", occupati abusivamente.
LA CONFESSIONE. Le inconfutabili prove a carico dell’uomo, trovate dai militari operanti, hanno spinto il reo, nei giorni successivi all’incendio, a confessare la propria colpevolezza alla presenza del proprio legale proprio negli uffici della locale Stazione. Da qui, la richiesta di misura cautelare in quanto si è ritenuto che la libertà del soggetto in attesa del giudizio potesse costituire un grave rischio per la locale comunità.
di Redazione
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