Da "ancor appriss au Fogg?" alla "circol'r", il marketing pubblicitario (ri)scopre il dialetto
Gli esteti della lingua storceranno un po' il naso e, probabilmente, gli studiosi del vernacolo avranno da ridire sulla grafia. Intanto, il dialetto si prende la scena. E anche i creativi del marketing si affidano al linguaggio più vicino e immediato per lanciare le proprie campagne.
I TORMENTONI. Si sta sempre più diffondendo questa moda in città. Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti. L'ultimo è comparso sui muri di Foggia in queste ore: "E' pass't a circol'r?" è la frase che campeggia sui manifesti di promozione dei nuovi 42 mezzi dell'Ataf, che verranno presentati venerdì 19 luglio. Un richiamo, evidente, alla frase più ricorrente nei pressi delle fermate bus. Così come è un tormentone il claim scelto per la nuova campagna abbonamenti del Foggia: i tifosi rossoneri sono ormai abituati a quella irriverente, fastidiosa e inopportuna considerazione che accompagna ogni sostenitore: "Ancor appriss au Fogg?".
Ha qualcosa di calcistico anche il nuovo servizio di bike sharing per studenti e docenti universitari: il let's go, infatti, viene trasformato in let's fo con un richiamo a zafò.
TRA BANCA E SUPERMERCATI. Ultimamente il dialetto è stato capace di entrare anche negli istituti di credito: lo ha adoperato la Banca BCC Canosa Loconia, che durante i lavori della sede in piazza Battisti, affisse manifesti con scritte come "da Fogg n'ze fuje... affidt a nujie".
In realtà, i casi sono molto più numerosi e, stando al trend, sono destinati ad aumentare. Non è una moda del momento, invece, per società e supermercati come Carni & Affini e Mercati di Città - La Prima, che da 15 anni, a Ferragosto, distribuisce il volantino delle offerte in dialetto.
LA POLITICA. Ma del resto, se anche l'ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in campagna elettorale arringò la folla con "c'amma da na moss" o il presidente della Regione, Michele Emiliano esortò i foggiani a volare con "stanno i voli, la pista, l'aeroporto, non è che pigghjat la makn p scì a Milan?", appare evidente come il dialetto sia sempre il canale più diretto.
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