Stampa questa pagina

Medicina e umanità, la bambina con la sindrome di Bruck adottata da ‘Casa Sollievo’

Vive nel reparto di Rianimazione da quando è nata

Vive nel reparto di Rianimazione dell'ospedale ‘Casa Sollievo della Sofferenza’ di San Giovanni Rotondo da quando è nata. Da quando era piccola. Da quando i genitori la portarono con urgenza nel presidio sanitario fortemente voluto da padre Pio. Sindrome di Bruck. Questa la patologia diagnosticata che accompagna la vita della piccola Donatella. Una di quelle malattie rarissime, le cui aspettative di vita sono molto basse e che costringono la bambina ad essere collegata ad un respiratore in modo permanente e a non camminare. Per questo i medici pensano al “miracolo” quando guardano negli occhi la bambina. Perché oggi che ha sei anni non solo reagisce agli stimoli esterni, ma sta anche iniziando a pronunciare le prime parole. Ed in questa strana storia, dolore e speranza viaggiano insieme.

COCCOLATA DALL’OSPEDALE Perché la situazione di disagio causata dalla sindrome di Bruck ed ulteriori problemi familiari, hanno spinto i genitori di Donatella ad una scelta dura, terribile: quella di abbandonarla nella struttura ospedaliera di San Giovanni Rotondo. Di qui, la decisione della Direzione sanitaria di presentare, insieme ai Servizi Sociali del Comune di residenza della piccola, la richiesta di adozione. Richiesta accolta dal Tribunale per i Minorenni di Bari, anche se l’iter di adozione deve essere ultimato. Nel frattempo, però, Donatella è stata affidata alle cure e all’affetto del personale medico, infermieristico e amministrativo dell’ospedale. E sta iniziando anche a parlare. Perché sperimenta giorno dopo giorno l’amore nei suoi confronti. L’attenzione che tutti, dai degenti al personale dell’ospedale, le offrono in modo smisurato. Perché le parlano, l’accarezzano, le stanno sempre vicino.

I SUOI PUNTI DI RIFERIMENTO In particolare, Giuseppe Melchionda, primario del Reparto di Rianimazione, e suor Noemi, capo-sala del reparto. Sono loro le figure di riferimento per la piccola che ha una dipendenza totale dalle apparecchiature e non si può alimentare da sola. Per questo, non può lasciare la struttura ospedaliera. Per questo, quando Papa Benedetto XVI ha visitato San Giovanni Rotondo nel 2009, alla Casa Sollievo è stato realizzato un letto speciale per permetterle di uscire dalla Rianimazione, sempre collegata al macchinario, e di essere salutata dal Pontefice ed avere la benedizione. Inoltre, è stata anche sottoposta con esito positivo a un intervento chirurgico alle gambe per consentire di stare più comodamente nel suo letto.

IL RICONOSCIMENTO Anche per questo, “la Società Italiana di Anestesia, Analgesia e Terapia Intensiva Pediatrica (SIAATIP), esprime riconoscenza e stima nei confronti del Direttore della Struttura Complessa di Anestesia e Rianimazione di Casa Sollievo della Sofferenza, Giuseppe Melchionda, per il grande atto d'amore dimostrato nel richiedere l'affidamento di una bambina affetta da una grave e rara malattia e abbandonata dai genitori”. E’ così che Dario Galante, Presidente Nazionale SIAATIP, esprime a nome di tutto il consiglio direttivo il suo apprezzamento per l’attività medica e di accoglienza verso la piccola. “E' questa la dimostrazione di quanto la professionalità debba sempre unirsi alle doti umani nello svolgimento della professione medica. Vada al Dottor Melchionda – conclude Galante - il riconoscimento e la gratitudine di tutta la comunità scientifica per questo grande gesto che rende onore a tutta la classe medica”.

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload