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Buio pesto Foggia, vince il Messina 3-2. Rossoneri fuori dalla zona play off

Un Foggia impalpabile, privo di carattere e di idee, subisce meritatamente la terza sconfitta consecutiva in trasferta contro un non trascendentale Messina, dando addio ai sogni di primato ma soprattutto ritrovandosi, a otto giornate dalla fine del campionato, quinto in classifica e fuori dalla zona play off.

IL “SOLITO” FOGGIA. Chi si aspettava dai rossoneri la stessa reazione messa in campo in coppa contro il Siena si è dovuto ricredere dopo pochi minuti di gioco. De Zerbi si affida a Quinto in mezzo al campo per sostituire lo squalificato Vacca; in attacco Chiricò vince il ballottaggio con Arcidiacono e si sistema inizialmente sulla destra con Sarno, falso nueve, al centro e Iemmello defilato sulla destra. Scelte che però non hanno effetto: in onda va il solito refrain delle ultime gare con lo sterile possesso palla e i ritmi bassi dei rossoneri e le ripartenze micidiali degli avversari.

BOTTA E RISPOSTA. Gustavo ci prova al 10' dal limite ma il suo tiro è alto. Cinque minuti dopo i siciliani trovano il vantaggio. Il romeno Ionut punta l'area di rigore e lascia partire un missile che colpisce la traversa e poi batte al di là della linea di porta con l'assistente arbitrale che indica il centrocampo. Eppure, dura solo dieci minuti lo svantaggio del Foggia. Martinelli buca clamorosamente il rinvio e libera Iemmello. L'attaccante calabrese si invola tutto solo verso Berardi e lo supera con un tiro preciso all'angolino sinistro. La corsa di esultanza dell'intera panchina del Foggia resterà l'unico scatto di calciatori rossoneri nel corso di tutta la gara.

FINALE DI TEMPO. L'episodio fortunato potrebbe aiutare a dare una svolta alla gara. Invece, poco dopo, i rossoneri rischiano di capitolare nuovamente due volte nel giro di pochi secondi. Prima Tavares riceve palla sulla sinistra, si accentra e serve tutto solo Giorgione in area il cui tiro viene stoppato in extremis dal recupero di Di Chiara. Sul successivo corner, batti e ribatti e tiro dal limite di Fornito, respinto con difficoltà da Micale. L'unico acuto del Foggia è con Sarno che al 38' su punizione impegna Berardi in smanacciata sopra la traversa.

SECONDO TEMPO. Nella ripresa il copione non cambia, anzi si trasforma in tragedia. Il Messina parte forte: Fornito al 48' - tiro dal limite centrale - e Gustavo al 50' – colpo di testa ravvicinato - spaventano Micale. Al 53', sull'angolo dalla sinistra di Giorgione, Martinelli, tutto solo in area di rigore, stacca di testa e batte Micale facendosi perdonare l'errore precedente. De Zerbi allora cambia modulo: dentro Arcidiacono, fuori Quinto e 4-2-3-1 con Iemmello unica punta e Gerbo e Agnelli a centrocampo. Il tanto chiacchierato Berardi si oppone con un miracolo su Iemmello al 60', Micale tiene aggrappato il Foggia alla partita con un miracolo su Scardina al 67'. Tre minuti dopo, è ancora il portiere dei peloritani a superarsi, respingendo il tiro a botta sicura di Arcidiacono servito da una sponda di testa di Iemmello.

BEFFA FINALE. Entra in campo anche Floriano al posto di Chiricò, poi girandola di cambi nel Messina che si copre con Barillaro, Mileddu e Russo al posto di Gustavo, Ionut e Scardina. Mosse sin troppo prudenti perchè passano i minuti e ai calciatori del Foggia sembra non interessi granchè. Quando Angelo al 92', nonostante il servizio errato di Sarno, riesce a mettere in mezzo un gran cross che Iemmello di testa trasforma in un assist facile facile per Arcidiacono, il gol del pareggio di quest'ultimo, del tutto casuale, non sembra vero al Foggia. E in effetti si tratta di una semplice illusione. Non passa un minuto e un'altra ripartenza del Messina è fatale. Il pallone giunge a Fornito sempre solo sulla sinistra, il suo tiro non irresistibile supera Micale sul proprio palo, aggiungendo un retrogusto amaro alla sconfitta. Giusto così, il pareggio avrebbe nascosto tutte le pecche attuali del Foggia.

di Redazione 


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