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Vertenza Metropol, l’allarme dell’USPPI: “50 lavoratori rischiano il licenziamento”

Una sentenza della Cassazione e la revoca della licenza faranno chiudere l’Istituto di Vigilanza Metropol. A dare l’allarme è il sindacato USPPI secondo il quale la sospensione delle attività è prevista per il 15 giugno, salvo brevi proroghe.

LE COMMESSE PRIVATE. Mentre si sta definendo negli appalti della pubblica amministrazione il passaggio delle maestranze presso altri istituti di vigilanza, nelle aziende private con commessa Metropol tutto è in alto mare, e - scrive il sindacato - circa cinquanta lavoratori rischierebbero di finire in mezzo alla strada nel giro di qualche settimana, poiché la Metropol smetterà di esistere come istituto di vigilanza non oltre il 30 giugno prossimo e non si sa ancora a chi e con quali modalità saranno affidate le commesse private.

UN TAVOLO IN PREFETTURA.Non possiamo permettere - scrive il segretario provinciale Massimo Di Fonso - ulteriori perdite occupazionali, ci sono lavoratori che hanno una anzianità superiore ai venti anni e rischierebbero di finire per strada se non riusciamo prima ad arginare la vertenza. Per questo il sindacato Usppi ha lanciato un appello al Prefetto di Foggia affinché convochi un tavolo di concertazione al fine di evitare il peggio, la perdita di posti di lavoro. Ricordiamo che la metropol è un istituto di vigilanza foggiano, commissariato per via della debitoria nei confronti dello Stato, e sotto concordato preventivo dove già centinaia di lavoratori vantano crediti per migliaia di euro da più di tre anni, pertanto non vorremmo arrivare dopo al danno, anche alla beffa. L’Usppi nel frattempo dichiara lo stato di agitazione di tutto il personale Metropol con anche eventuali iniziative di protesta al fine di tutelare il lavoratori e le proprie famiglie”.

di Redazione 


 COMMENTI
  • Patrizio Ricciardi

    08/06/2020 ore 22:25:44

    L'azienda in questione è una Srl con appena 40.000 euro di capitale sociale. La prima domanda che ci dovremmo porre è: come è stato possibile farle accumulare debitorie nei confronti dell'erario e dei lavoratori, per oltre 10.000.000 di euro? Tutto questo vede la compiacenza, attraverso la latitanza istituzionale, di organi preposti al controllo: prefettura di Foggia, questura di Foggia, ispettorato del lavoro di Foggia, tribunale di Foggia, segreterie sindacali e soprattutto personaggi politici locali. Assumendomi la responsabilità delle mie dichiarazioni posso tranquillamente affermare che il mezzo di scambio utilizzato sono le assunzioni di parenti o amici, alcuni dei quali hanno dovuto pagare per poter lavorare. Nondimeno i fondi neri creati a doc da professionisti del settore hanno contribuito ad oliare un meccanismo che ha Foggia rappresenta la regola per quanto concerne gli Istituti di Vigilanza. Negli anni le decine di denunce circostanziate fatte ai suddetti organi non sono servite a nulla. Da tempo ormai in Capitanata gli Istituti di Vigilanza hanno rappresentato la lavatrice della malavita. Le commistioni con organi dello Stato e del mondo politico locale insieme alla malavita organizzata, sono ben documentabili e purtroppo mai venute a galla per via degli interessi sopracitati. Oggi l'ennesima macelleria sociale che si prospetta vede come unici colpevoli gli apparati istituzionali e politici locali. Se tutto questo schifo è stato possibile lo dobbiamo in parte anche agli organi di informazione locali che spesso non hanno voluto dare la risonanza mediatica a quello che accadeva. Concludendo dico che se le Istituzioni dello Stato a Foggia hanno un senso , dovrebbero aprire un'indagine seria per reati che vanno dall'associazione a delinquere, evasione fiscale, appropriazione indebita, falso in bilancio, violenza privata.
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