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Caso Metropol, il Consiglio di Stato esclude l'infiltrazione mafiosa: scongiurato il rischio chiusura

“Un futuro di certezze per i 230 dipendenti”

"Le due sentenze del Consiglio di Stato emesse nei procedimenti 8125 e 8126 hanno escluso innanzitutto qualsiasi interferenza mafiosa o condizionamento mafioso nella gestione della società”. È quanto riferisce l'avvocato Carlo Mari, in rappresentanza della famiglia Rizzi, titolare dell'istituto di vigilanza Metropol, l'azienda con 230 lavoratori che, dopo la sentenza del Tar di Bari, avevano visto traballare il loro posto di lavoro.

RIBALTATA LA SENTENZA DEL TAR. Ribaltata, dunque, la decisione presa dal Tribunale Amministrativo pugliese che, in un primo momento, aveva ordinato la cessazione dell'attività della “più importante azienda operante nel settore della vigilanza armata della provincia di Foggia, terzo istituto in Puglia” - così come dichiarato ufficialmente dagli stessi fratelli Antonio e Leonardo Rizzi, amministratori della società. Secondo il Consiglio di Stato non ci sarebbe stata alcuna infiltrazione mafiosa nella Metropol cosa che, a detta dell'avvocato Mari, oltre a riabilitare la figura dei due titolari dell'azienda, restituisce serenità ai dipendenti e alle loro famiglie, “garantendo la conservazione dello stato occupazionale”. L'udienza è avvenuta lo scorso 12 marzo.

“CHIUSA UNA BRUTTA PAGINA”. “Abbiamo subito in silenzio le conseguenze derivanti dall'accusa di infiltrazioni mafiose, non ultima la sospensione immediata del credito bancario – dichiarano i fratelli Rizzi in una nota ufficiale – negli ultimi tempi, purtroppo, i primi a pagarne le conseguenze sono stati i dipendenti che hanno patito ritardi nell’erogazione salariale. Riteniamo che si sia finalmente chiusa una brutta pagina della storia aziendale e che probabilmente, soltanto grazie alla tenacia dei due difensori che sin da subito hanno creduto nella lieta conclusione della vicenda, non ha originato ulteriori tensioni sul fronte economico-occupazionale". Il prossimo passo, a quanto si legge, non potrà non essere la regolarizzazione economica di tutte le pendenze nei confronti dei lavoratori della Metropol.

di Redazione 


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