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Mettete dei fiori nei vostri...vialoni

A Foggia, in viale XXIV maggio, la passeggiata ha un colore diverso

“Dal letame nascono i fiori”, cantava De André. E anche dai rifiuti, dunque: il verso della celebre canzone, così modificato, ben si addice alla realtà foggiana. No, un attimo, fermi tutti. Nessuna polemica. Forse, per una volta, siamo in presenza di una buona idea (maneggiare con cura, però).
I FIORI DEL MALE. Nella città tristemente nota per la spazzatura nelle strade, che ancora ieri sembrerebbe (il condizionale è ormai una religione a Foggia) aver risolto questo imbarazzante e igienicamente pericoloso problema, da alcuni giorni sono sbucate delle splendide aiuole, coloratissime e, udite udite, non ancora vandalizzate né date alle fiamme (e quest’ultima precisazione è da intendersi come una sorta di T9 giornalistico tutto foggiano, causa l’abitudine a dover scrivere di simili atti).
Sono solo fiori, d’altronde. E, pur nella loro semplicità, hanno ornato, addirittura abbellito (quanti aspettavano di usare questa parola accostata a Foggia?) il grigio viale della Stazione del capoluogo dauno: Viale XXIV Maggio, appunto. Un tratto di strada che, al pari di quasi tutti i dintorni delle stazioni italiane e non solo, spesso è accostato ad immagini sinistre e di indubbio grigiore. Fiori del male, dunque, verrebbe da dire, scomodando il bohemien francese per antonomasia, se la loro provenienza fa a capo a quell’amministrazione comunale tanto criticata e vituperata, non dissimile dalla celebre raccolta di poesie, nelle intenzioni dell’autore frutto della coscienza maligna insita nella stessa umanità – ma questa, per fortuna di tutti, è tutt’altra storia.
E I SOLDI? Alcuni cittadini, va detto, hanno apprezzato il pensiero. Altri, invece, già insinuano la domanda: “sì, belli i fiori, ma quanto sono costati?”. Accertarsi della spesa, in fin dei conti, non è impresa ardua ed è più che legittimo chiederselo – ben vengano le domande, diceva qualcuno –; ma è fuor di dubbio che questa volta l’idea è più che buona e che, per quanto introvabile e ricercata possa essere la flora protagonista, di certo non si è trattato di uno sperpero clamoroso (soprattutto in un momento in cui ballano davanti agli occhi dei cittadini oltre duecentomila euro di bonus illegittimi da destinare ai dirigenti comunali). Inoltre, forse sarà del tutto casuale, ma le dette aiuole “passano” proprio davanti al buco nero nel quale fino allo scorso novembre esisteva il negozio Bibop, prima che una bomba infame ne decretasse la fine, e se è vero che la bellezza non risarcisce nulla, almeno consola. E ancora, si conceda: quanti foggiani si ritrovano ad apprezzare, per esempio, i viali rigogliosi di alberi d’arancio che popolano alcune zone della capitale? Oppure le palme enormi che ombreggiano le città costiere dell’Adriatico (molte persino decisamente più brutte di Foggia)?
Alle volte, insomma, basta davvero poco per abbellire o rendere più vivibile una città: una raccolta differenziata (anche una raccolta seria), un ricalcolo economico (senza “bravo bravissimo” da scuola privata), una manifestazione antiracket (magari l’indomani di nessuna bomba). Talvolta, addirittura pochissimo: una buona idea. Anzi, ancora meno: qualche fiore lungo la via.

di Redazione 


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