Raid del 'commando dei violenti': minacce e insulti al commissario del Don Uva, un arresto
Questa mattina, finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria del Comando Provinciale della Guardia di Finanza Bari e i Carabinieri del Compagnia di Trani hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nonché perquisizioni locali e domiciliari. La persona tratta in arresto è il 45enne Antonio Nardella, residente a Foggia, dipendente della Ambrosia technologies S.r.l. di Milano, società che aveva stipulato un contratto pluriennale per i servizi di mensa e pulizia con la Casa Divina Provvidenza di Bisceglie, ora in amministrazione straordinaria ai sensi della Legge Prodi bis.
IL CRAC. La Casa Divina Provvidenza, di Bisceglie era stata già interessata alle indagini sul crac di circa 500 milioni di euro di cui alla nota Operazione Oro pro nobis del giugno 2015, che aveva portato all’arresto di numerosi responsabili per reati di associazione a delinquere, bancarotta e altro. L’arresto di Nardella - accusato di estorsione, minaccia e violenza, aggravate - si inquadra nell’ambito delle indagini svolte in seguito all’aggressione posta in essere il 15 febbraio, da un “commando di violenti” di circa 30 persone, nei confronti dell’avvocato Bartolomeo Cozzoli, nominato - dal Ministro per lo Sviluppo Economico - Commissario Straordinario dell’Ente Religioso Casa Divina Provvidenza, di Bisceglie e dei suoi collaboratori.
LE MINACCE. In quell’occasione, a seguito di una vera e propria irruzione negli uffici della Casa Divina Provvidenza, il gruppo di persone, capeggiato dal Nardella – ricostruiscono gli inquirenti - minacciò gravemente Cozzoli con parole del tipo “tu non te ne vai di qua se non firmi la revoca”, “tu non esci vivo”, “ti ammazzo”, “bastardo”, dove sta la tanica della benzina” ; il pubblico ufficiale fu anche strattonato e picchiato, riportando escoriazioni al ginocchio e alla bocca. Analoghe minacce hanno subito i suoi diretti collaboratori, tra cui il Direttore Amministrativo dell’Ente, Marcello Paduanelli, al quale fu messa a soqquadro la scrivania e il Direttore Finanziario Massimo Rubini, sfiorato da un pugno.
LE RASSICURAZIONI. Il motivo dell’aggressione era da ricercare nella disdetta del contratto che il Commissario Straordinario aveva notificato, alcuni giorni prima, alla società Ambrosia - a causa della sua eccessiva durata e onerosità, avvalendosi dei poteri straordinari concessi dalla Legge Prodi bis. Tutto questo nonostante egli avesse assicurato al personale dipendente che la risoluzione del contratto non avrebbe determinato la perdita dei posti di lavoro.
LA DISDETTA. L’irruzione guidata da Nardella, dipendente di Ambrosia S.r.l. per la sede di Foggia della CDP, aveva, invece, il preciso scopo, di costringere il Commissario a redigere immediatamente un documento che annullasse la precedente disdetta nei confronti della stessa Ambrosia. Solo dopo aver raggiunto tale scopo, il gruppo dei violenti era andato via. Le indagini cominciate la sera stessa dell’aggressione, condotte da Guardia di Finanza e Carabinieri, hanno portato all’identificazione del capo del gruppo dei facinorosi, ma proseguono ulteriori investigazioni per procedere nell’identificazione degli altri partecipanti all’aggressione.
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