Minacce e maltrattamenti in famiglia, donna denuncia il marito: aveva impugnato una pistola
Nella mattinata del 15 settembre scorso militari della Stazione Carabinieri di Lucera hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare che ha disposto il carcere nei confronti di un 41enne, già noto alle forze dell’ordine. A suo carico, gravi indizi di colpevolezza per i reati di maltrattamenti contro familiari, detenzione illegale di arma comune da sparo e violenza privata tentata.
LA PISTOLA. In particolare, alla fine del mese di luglio scorso, una donna si è presentata in lacrime alla Stazione Carabinieri di Lucera, denunciando una serie di violenze, fisiche e psicologiche, che era costretta a patire da tempo (oltre due anni e mezzo) ad opera del marito. Una relazione difficile, a detta della donna, un rapporto coniugale che, seppur nel tempo aveva dato vita a due splendidi figli, ora adolescenti, negli ultimi anni si era fatto insopportabile. Liti e discussioni prima saltuarie, poi reiterate poi divenute quasi continue, sfociate in vere e proprie aggressioni fisiche, minacce, alcune delle quali, riferisce la donna, con una pistola.
LA FUGA DA CASA. Minacce, aggressioni e comportamenti violenti avvenuti alla presenza dei figli minori che, in alcuni casi, sono diventati loro stessi bersaglio delle scriteriate condotte, andate avanti anche dopo il mese di luglio quando la donna, esasperata, aveva deciso di portare via con sé i figli e andare via di casa. Il meticoloso e celere lavoro dei carabinieri, con il prezioso ausilio, per quanto riguarda l’audizione dei due minori, di psicologa nominata quale consulente dalla Procura, ha consentito di delineare in maniera chiara un quadro indiziario tale da fare scattare le manette a carico del pervenuto, tradotto, dopo le formalità di rito, presso il carcere di Foggia.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.