I Carabinieri di San Severo hanno eseguito due misure cautelari, emesse dal GIP del Tribunale di Foggia su richiesta della locale Procura, nei confronti di Matteo Russo, 37 anni di San Nicandro Garganico, e il cugino Sebastiano Russo, 36 anni di Apricena.
L’INDAGINE. L’indagine dei Carabinieri era iniziata la sera del 9 ottobre 2012 quando erano intervenuti presso la proprietà di un’azienda, dove era stato segnalato un incendio che aveva coinvolto un caterpillar e un gommone. Sul posto erano giunti anche i Vigili del Fuoco che avevano spento le fiamme e accertato la natura dolosa, presumibilmente appiccate utilizzando liquido infiammabile.
L’IDENTIFICAZIONE. Le indagini avevano subito identificato Matteo Russo come responsabile dell’accaduto perché esercitava il servizio di guardiania, attività ereditata dal padre, proprio nella zona dove si era verificato l’incendio e dove hanno sede diverse altre imprese commerciali. Le preziose testimonianze avevano confermato che l’uomo era solito effettuare continue richieste di denaro per la guardiania nella zona, attività che però non svolgeva.
L'ESTORSIONE. L’imprenditore pagava a Russo, per il servizio di guardiania, la somma di 200 euro ogni due mesi circa, che continuava a pagare anche dopo aver subito piccoli furti in azienda, nel timore di conseguenze più gravi, consapevole che il mancato pagamento avrebbe esposto la sua azienda al rischio di subire danneggiamenti analoghi all’incendio che aveva interessato la ditta distante solo qualche centinaio di metri.
IL FURTO DEL FURGONE. Dalle operazioni è emersa anche la responsabilità di Russo nel furto di un furgone Fiat Daily, con la complicità del cugino Sebastiano, che metteva a disposizione il terreno al cui interno nascondere il veicolo. I due avevano tentato di estorcere denaro al proprietario del mezzo fingendo di essersi interessati al ritrovamento, invitandolo anche a denunciare il rinvenimento casuale, non erano riusciti nell’intento per la mancanza di disponibilità finanziaria della vittima.