Quasi un reato al giorno. I minori della provincia di Foggia sono particolarmente produttivi nell’accezione più negativa del termine. Secondo i dati forniti da Alfonsina De Sario, responsabile Ufficio Minori della Questura di Foggia, nel 2011 i reati commessi da minorenni sono stati 363, contro i 323 dell’anno precedente. Ma le cose non vanno meglio nel 2012: il primo semestre dell’anno, infatti, ha fatto registrare già 149 episodi che hanno come cattivi protagonisti ragazzini dai 15 ai 18 anni di età. Numeri che fanno riflettere, pensare sul degrado sociale e culturale dei minori che vivono nel nostro territorio. Anche perché fortemente condizionati dalla “presenza di organizzazioni criminali che molto spesso utilizzano i minori per reati di basso profilo, di supporto all’organizzazione, con il rischio di rovinare per sempre il futuro del minore che spesso, proprio nella criminalità organizzata, trova una famiglia che lo aiuta o in cui si identifica”. Per questo, le azioni di repressione dovrebbero essere adeguatamente affiancate da interventi di prevenzione, di incontri con i ragazzi nelle scuole, nelle parrocchie. Ma al momento l’Ufficio Minori della Questura di Foggia è composto da sole quattro unità che non riescono a garantire una più incisiva azione di contrasto e prevenzione dei reati. Foggia Città Aperta ha incontrato Alfonsina De Sario nel corso del convegno 'Dal reato all'integrazione nel processo penale minorile', promosso dall'Associazione Legali di Capitanata, dalla Camera Minorile di Capitanata, in collaborazione con la Camera Penale di Foggia e la rivista Diritto Minorile.
Alfonsina De Sario, qual è la situazione della criminalità minorile in Capitanata?
La criminalità minorile vede un sostanziale aumento dei reati da parte dei minori di tipo predatorio. Ci sono le rapine che sono commesse con pistole e taglierini e furti commessi a danni dei commercianti e dei passanti. Reati commessi da ragazzi con età compresa fra i 15 ed i 18 anni. Il problema che abbiamo riscontrato è che la condizione economica di questi ragazzi non è sempre sfavorevole, infatti questi ragazzi commettono questi delitti per soddisfare delle spese personali, momentanee, che possono essere il regalo per la fidanzata o l’acquisto del capo di marca. Quindi il denaro provento dell’illecito viene speso nella serata stessa. Purtroppo è un problema legato al territorio, alla presenza di organizzazioni criminali, e le istituzioni, la scuola e le stesse famiglie non riescono ad avere la meglio rispetto ad un modello mafioso che affascina i ragazzi, tanto da spingerli non solo ad emulare questi personaggi della criminalità ma anche ad identificarsi in loro.
Al di là dell’attività di repressione, per cercare di prevenire il fenomeno della criminalità minorile cosa bisognerebbe fare?
L’attività di prevenzione è quella che noi facciamo attraverso gli incontri con i ragazzi nelle scuole, attraverso la conoscenza della legalità che molto spesso le famiglie non riescono a trasmettere. Ed allora le forze dell’ordine vanno nelle scuole per far capire ai ragazzi come i modelli di riferimento dovrebbero essere altri. Il compito diventa difficile perché noi non possiamo raggiungere tutte le scuole presenti sul territorio provinciale perché è molto esteso, mentre invece centri come Manfredonia, Cerignola e Lucera andrebbero tenuti sotto controllo. E questo è il nostro handicap: quello di non poter raggiungere tutti. Perché un’attività di prevenzione iniziata con i giudici Falcone e Borsellino nelle scuole va fatta in maniera capillare e costante.
L’eventuale presenza del Tribunale per i Minorenni a Foggia potrebbe offrire una risposta al problema?
Potrebbe. Potrebbe sicuramente. Noi soffriamo un po’ di questa lontananza dal Tribunale per i Minorenni di Bari. Purtroppo però è una situazione che non possiamo cambiare noi.
Soffermandoci sui dati, infine, che quadro emerge?
Per quanto riguarda i furti abbiamo una situazione allarmante, secondo i dati semestrali della Questura di Foggia: 61 nel 2010, 52 nel 2011 e 57 nel 2012. Deve essere chiaro che noi parliamo di reati i cui autori minori sono noti, presi in flagranza o in seguito ad indagine. Per quanto riguarda le rapine se ne sono verificati 2 nel 2012, 7 nel 2011, 4 nel 2012. Poi ci sono i danneggiamenti, soprattutto nelle scuole, e le lesioni: 23 nel 2010, 27 nel 2011 e 16 nel 2012. Infine, le minacce: 13 nel 2010, 24 nel 2011, e 18 nel 2012. In totale, in attesa di avere il dato finale del 2012, possiamo dire che nel 2010 i reati complessivi sono stati 323, mentre nel 2011 ne sono stati ben 363. Non a caso, è stato l’anno che ci ha dato maggiori problemi.