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Mongelli: “Hanno ragione a dire vogliamo i nomi dei responsabili e ce ne occuperemo”

Il Sindaco promette: “Entro quattro mesi, il teatro riapre”

Dopo l'auto-ultimatum lanciato a margine della conferenza stampa di questa mattina dalla Sala Giunta di Palazzo di Città (LEGGI), Gianni Mongelli entra nel merito della questione, insieme con l'assessore al Patrimonio Pippo Cavaliere e con l'ingegnere Fernando Biagini. O apertura del Teatro o niente candidatura, ha detto Mongelli, ma soprattutto ha promesso di fare luce – e di rivalersi civilmente, nel caso – sui principali responsabili che hanno privato per circa dieci anni la città del suo contenitore culturale principale (NEL VIDEO RIPORTATO, LA DICHIARAZIONE E ALTRO). La conferenza di questa mattina è stata conseguenza diretta del provvedimento  “ultimativo” emesso il 10 settembre dal Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, il quale ha dato parere favorevole circa la nuova – e si spera definitiva – fase progettuale in merito al Teatro Giordano. 
LA VERITA' E' UN ROMPICAPO. Emblematico, pertanto, il titolo della conferenza: “la verità sul Teatro Umberto Giordano”: un rompicapo in realtà, come l'ha definito lo stesso assessore Cavaliere e non a torto, il quale tiene in scacco l'amministrazione attuale praticamente dal suo insediamento, considerando soprattutto i falsi annunci e i rinvii degli ultimi 16 mesi. Durante i lavori di oggi, si è tentato di illustrare gli effettivi impedimenti che, nell'ultima fase, hanno ostacolato la riapertura del Teatro. A partire dalla questione del subappalto non autorizzato con la Daga, dal problema della cabina elettrica, alla risoluzione del contratto con la Ra.co e la mancata corresponsione di 384.000 euro a titolo di cauzione, fino ad arrivare alle opere eseguite in difformità dell’accordo, delle norme e del progetto antincendio del 2006. Insomma, una verità tutt’altro che semplice da svelare.
ALTRI 500 MILA EURO PER LA MESSA IN SICUREZZA.  quanto pare Foggia, per ora, non assisterà ad alcuno spettacolo teatrale. Il motivo principale di questo ennesimo ritardo, è dovuto all’impianto antincendio che “solo per una parte è a norma; mentre quella in corrispondenza del palcoscenico non è in possesso delle omologazioni di legge”, come ha dichiarato Cavaliere. I tecnici sono dovuti intervenire ricorrendo ad un approccio ingegneristico: attraverso una serie di dati e calcoli si è dimostrato che l’impianto non a norma nella zona palcoscenico, implementato con un altro impianto che si andrà a realizzare, nella globalità raggiungerebbe lo stesso grado di sicurezza che verrebbe garantito da un impianto certificato. Per farla breve, grazie alle nuove manovre correttive, il teatro comunale di Foggia avrebbe un'autonomia di 45 minuti di sicurezza, nello sciagurato caso in cui dovesse verificarsi un incendio. Si prevede, pertanto, una spesa aggiuntiva e immediata di circa 500.00 euro comprensivi di IVA, spese generali e collaudi, che nell’arco di 4 mesi dovrebbero restituire alla città un teatro a norma. A tale cifra vanno aggiunti: 1,4 milioni di euro per la copertura e 2,1 milioni per l’appalto con la Ra.co, cui si aggiungono i 110 mila euro sborsati per quei consulenti che, di fatto, hanno affossato ancora di più i “sogni di riapertura” e di cui si chiede, per ora solo simbolicamente, la testa. 
UN ALTRO PROVOLONE?. Nella speranza di non replicare il servizio di Striscia la Notizia dell’11 giugno 2013, con annessa consegna del famigerato provolone a Mongelli, si accolgono come profetiche le sue parole: “Siamo entrati nella fase tecnica definitiva e tanto agli assessori, quanto ai tecnici comunali, chiedo che i 4 mesi siano tali, perché dobbiamo dimostrare di essere capaci di agire diversamente da chi in passato ha operato con superficialità e incompetenza…. Se il teatro Giordano non riapre, non mi ricandido sindaco, perché avverto tutto il peso della responsabilità politica di questa vicenda, ma insieme a me la devono assumere tutti coloro i quali sono coinvolti”.
Dopo l'auto-ultimatum lanciato a margine della conferenza stampa di questa mattina dalla Sala Giunta di Palazzo di Città (LEGGI), Gianni Mongelli entra nel merito della questione, insieme con l'assessore al Patrimonio Pippo Cavaliere e con l'ingegnere Fernando Biagini. O apertura del Teatro o niente candidatura, ha detto Mongelli, ma soprattutto ha promesso di fare luce – e di rivalersi civilmente, nel caso – sui principali responsabili che hanno privato per circa dieci anni la città del suo principale contenitore culturale (NEL VIDEO RIPORTATO, LA DICHIARAZIONE E ALTRO). La conferenza di questa mattina è stata conseguenza diretta del provvedimento  “ultimativo” emesso il 10 settembre dal Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, il quale ha dato parere favorevole circa la nuova – e si spera definitiva – fase progettuale in merito al Teatro Giordano.
LA VERITA' E' UN ROMPICAPO. Emblematico, pertanto, il titolo della conferenza: “la verità sul Teatro Umberto Giordano”: un rompicapo in realtà, come l'ha definito lo stesso assessore Cavaliere e non a torto, il quale tiene in scacco l'amministrazione attuale praticamente dal suo insediamento, considerando soprattutto i falsi annunci e i rinvii degli ultimi 16 mesi. Durante i lavori di oggi, si è tentato di illustrare gli effettivi impedimenti che, nell'ultima fase, hanno ostacolato la riapertura del Teatro. A partire dalla questione del subappalto non autorizzato con la Daga, dal problema della cabina elettrica, alla risoluzione del contratto con la Ra.co e la mancata corresponsione di 384.000 euro a titolo di cauzione, fino ad arrivare alle opere eseguite in difformità dell’accordo, delle norme e del progetto antincendio del 2006. Insomma, una verità tutt’altro che semplice da svelare.
ALTRI 500 MILA EURO PER LA MESSA IN SICUREZZA.  quanto pare Foggia, per ora, non assisterà ad alcuno spettacolo teatrale. Il motivo principale di questo ennesimo ritardo, è dovuto all’impianto antincendio che “solo per una parte è a norma; mentre quella in corrispondenza del palcoscenico non è in possesso delle omologazioni di legge”, come ha dichiarato Cavaliere. I tecnici sono dovuti intervenire ricorrendo ad un approccio ingegneristico: attraverso una serie di dati e calcoli si è dimostrato che l’impianto non a norma nella zona palcoscenico, implementato con un altro impianto che si andrà a realizzare, nella globalità raggiungerebbe lo stesso grado di sicurezza che verrebbe garantito da un impianto certificato. Per farla breve, grazie alle nuove manovre correttive, il teatro comunale di Foggia avrebbe un'autonomia di 45 minuti di sicurezza, nello sciagurato caso in cui dovesse verificarsi un incendio. Si prevede, pertanto, una spesa aggiuntiva e immediata di circa 500.00 euro comprensivi di IVA, spese generali e collaudi, che nell’arco di 4 mesi dovrebbero restituire alla città un teatro a norma. A tale cifra vanno aggiunti: 1,4 milioni di euro per la copertura e 2,1 milioni per l’appalto con la Ra.co, cui si aggiungono i 110 mila euro sborsati per quei consulenti che, di fatto, hanno affossato ancora di più i “sogni di riapertura” e di cui si chiede, per ora solo simbolicamente, la testa. 
UN ALTRO PROVOLONE?. Nella speranza di non replicare il servizio di Striscia la Notizia dell’11 giugno 2013, con annessa consegna del famigerato provolone a Mongelli, si accolgono come profetiche le sue parole: “Siamo entrati nella fase tecnica definitiva e tanto agli assessori, quanto ai tecnici comunali, chiedo che i 4 mesi siano tali, perché dobbiamo dimostrare di essere capaci di agire diversamente da chi in passato ha operato con superficialità e incompetenza…. Se il teatro Giordano non riapre, non mi ricandido sindaco, perché avverto tutto il peso della responsabilità politica di questa vicenda, ma insieme a me la devono assumere tutti coloro i quali sono coinvolti”.

di Redazione 


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