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Mongelli nomina Fiore alla guida dell'Ataf. De Santis: "Sfregio alla credibilità del sindaco"

Ingegnere edile, è stato assessore all'Urbanistica

Faceva parte della prima giunta Mongelli (era assessore all’Urbanistica), ora torna protagonista alla fine della legislatura. Luigi Fiore è il nuovo amministratore unico dell'ATAF, l'azienda di trasporto di Foggia, nominato dal sindaco. Un incarico che il primo cittadino voleva assegnare da diverso tempo ma che aveva scelto di posticipare, “per evitare strumentalizzazioni elettorali” in occasione delle primarie.
LA STOCCATA DI DE SANTIS. Uscito sconfitto dal seggio della palestra Taralli – battuto da un altro ex assessore, Augusto Marasco – Mongelli deve però incassare le critiche dei suoi ex(?) compagni di squadra, prima ancora che dell’opposizione. “La nomina del presidente di Ataf SpA non ha alcuna giustificazione amministrativa e politica” tuona il consigliere comunale Leonardo De Santis, autosospeso da Sel insieme a Michele Sisbarra. “Al di là della stima e della simpatia personali nei confronti di Luigi Fiore – spiega -, non si capisce quale apporto è in grado di fornire sotto il profilo tecnico, essendo un ingegnere edile, ad un'azienda di trasporto pubblico che negli ultimi 4 anni è stata guidata da uno tra i massimi esperti di TPL in Italia,Mimmo Mazzamurro, e da un tecnico di comprovata esperienza, Massimo Dicecca”.
“NOMINA INOPPORTUNA”. De Santis riconosce ad entrambi “il merito di aver guidato l'azienda fuori dalle secche finanziarie e di aver avviato la sua riorganizzazione produttiva, eseguendo diligentemente il mandato politico del sindaco e della maggioranza consiliare”. Ecco perché, a giudizio del consigliere comunale di sinistra, “sotto il profilo politico, la sua nomina è più che inopportuna. A due mesi dalla scadenza della consiliatura, il sindaco assegna un incarico che ha sempre sostenuto fosse inopportuno attribuire ad una forza politica. Una scelta che abbiamo condiviso, ma che è costata un'insanabile frattura all'interno della maggioranza. Oggi cambia idea e nomina un amministratore direttamente riconducibile al Partito Democratico, o meglio (peggio?) alla parte del PD che lo ha sostenuto alle primarie”.
“PRASSI DI SOTTOGOVERNO BECERA”. “Questa scelta – conclude De Santis - è uno sfregio alla credibilità del sindaco e della sua maggioranza. Per dirla in altri termini, un autogol clamoroso alla vigilia della campagna elettorale che offre una straordinaria opportunità di propaganda ai nostri avversari e detrattori. In casi del genere, il silenzio non ha il colore luccicante dell'oro, ma quello opaco del piombo. Per questo non intendo tacere e voglio manifestare tutta la mia contrarietà e il mio sdegno per una prassi di sottogoverno becera e da archiviare”.

di Redazione 


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