Monopattini, un “Camper officina” in città: controlli e sequestri
Mezzi potenziati o non in regola
La Polizia di Stato, in collaborazione con la Polizia Locale e il Gruppo specializzato nel controllo circolante della Direzione Generale territoriale Motorizzazione del sud, in relazione alla problematica dei dispositivi elettrici monopattini e-bike su strada, ha effettuato serrati controlli nel centro cittadino di Foggia, zona in cui è più evidente il fenomeno.
SEGNALAZIONI. Tale problematica scaturisce dalle diverse segnalazioni dei cittadini, sull’utilizzo scorretto dei dispositivi e sul mancato rispetto delle regole imposte dal Ministero dell’Interno. Infatti, in base alla normativa vigente, i monopattini e-bike, per essere legali, non devono superare i 500 W di potenza, avere il regolatore di velocità a 25 km/h quando circolano sulla carreggiata delle strade e i 6 km/h quando circolano nelle aree pedonali; avere luce frontale ed almeno catarifrangente posteriore, essere dotati di un campanello per le segnalazioni acustiche e non avere in nessun caso un sellino, poiché destinati a essere utilizzati esclusivamente con postura in piedi. Inoltre, il guidatore deve essere maggiorenne o se minorenne deve essere in possesso del patentino per ciclomotori.
MEZZO SEQUESTRATO. Per le operazioni di verifica e per accertare eventuali manomissioni, la Motorizzazione Civile ha messo a disposizione un “Camper officina” in grado di rilevare, in tempo reale, eventuali irregolarità dei mezzi, tramite test tecnici effettuati con specifici strumenti e attrezzature elettroniche. Nel corso del servizio, venivano controllate numerose “bike” con pedalata assistita e, su una delle predette, veniva riscontrata la presenza di un potenziometro acceleratore funzionante indipendentemente dai pedali. Pertanto, il dispositivo veniva classificato come ciclomotore, con conseguente sequestro e fermo amministrativo per guida sprovvista di patente, mancanza di immatricolazione e assicurazione.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.