Mons. Ferretti: “C’è più gioia nel dare che nel ricevere: aiutiamo giovani, anziani, rom, immigrati e carcerati”
Come da tradizione in occasione della solennità dell'Assunzione al Cielo della B.V.M., e memoria del ritrovamento del Sacro Tavolo dell'Iconavetere l'Arcivescovo della Diocesi Foggia-Bovino ha diffuso un messaggio alla città.
I GIOVANI. “Vedere un gruppo di adolescenti che schiaffeggiano un ragazzo - scrive Mons. Ferretti - lo fanno inginocchiare e
baciare le mani come si farebbe a un padrino mafioso, ci turba profondamente e deve porci delle domande. Una in particolare: cosa insegniamo ai giovani? Qual è l’esempio che diamo, come cittadini, genitori, insegnanti, Chiesa, istituzioni?
Un 'io prepotente' che si impone sugli altri e desidera che si inginocchino di fronte a noi:
davvero questa è la felicità in cui crediamo e che insegniamo ai nostri giovani?".
GLI ANZIANI. “Il caldo di questa estate - prosegue l'Arcivescovo - ci ricorda che il pianeta sta soffrendo della prepotenza dell’uomo
e la natura, a cui abbiamo chiesto di inginocchiarsi, ora ci presenta il conto.
Questo conto è più salato per i poveri, i deboli, i soli, coloro che non possono rifugiarsi
nell’aria condizionata e non hanno possibilità di andare in vacanza.
Ho chiesto a tutti i foggiani di occuparsi degli anziani, di visitare i vicini di casa vecchi e
soli. Ho chiesto alle nostre parrocchie di guardarsi attorno e fare gesti di compagnia verso gli
anziani. In quest’estate calda il Pronto Soccorso di Foggia è saturo di anziani disidratati e
sfiniti dal caldo. Li ho visitati e ho ringraziato tutto il personale medico per lo sforzo che
stanno facendo.
La disidratazione uccide e la solitudine uccide di più. Apriamoci alla solidarietà, visitiamo
e portiamo i nostri figli e nipoti a visitare gli anziani: insegniamo loro che essere vecchi è bello,
creiamo legami tra i giovani e gli anziani. Una visita, un bicchier d’acqua possono salvare una
vita".
LE INIZIATIVE. “Nei giorni scorsi - continua il messaggio - la nostra Caritas e la Comunità di Sant’Egidio di Roma hanno organizzato,
invitando i giovani di Foggia, un campo estivo per i bambini rom e i figli degli immigrati.
Sono stai giorni bellissimi di amicizia. Una bambina zingara al termine mi ha detto 'non
vorrei andare più via'.
I giovani che hanno partecipato, stanchi per il caldo, avevano i volti felici di chi ha fatto del
bene gratuito, di chi ha fatto la cosa giusta, di chi non ha pensato solo a sé. Nel giorno di Ferragosto offriremo una cocomerata al carcere di Foggia dove, in
sovrannumero, sono detenuti circa 700 uomini e donne in un caldo feroce. Alcuni di loro sono
stati da me recentemente cresimati.
Offriremo una fetta di cocomero fresco a tutti, e alcuni di noi visiteranno il reparto
femminile. Lì sono recluse 35 donne, a ferragosto lontane dai loro figli. Hanno sbagliato ma
sono nostre sorelle. Porteremo a tutte un ventaglio rosa per combattere la calura.
La solidarietà fratelli e sorelle e l’antidoto all’'io prepotente'. La solidarietà è
l’insegnamento migliore che possiamo consegnare ai nostri giovani".
SCONFIGGERE L'EGOISMO. “Non viviamo tanti 'io soli e prepotenti', senza o contro gli altri. Mostriamo il volto buono e accogliente che questa terra, se vuole, sa mostrare. Educhiamo i giovani all’amore gratuito per il prossimo, perché è facendo il bene e fuggendo il male che si dà senso alla vita e si costruisce un 'noi unito e solidale' che combatte i tanti 'io prepotenti'. Solo insieme c’è salvezza, solo uniti sconfiggiamo il male e l’egoismo che rendono gli uomini tristi. Negli anni che passano, fratelli, sono sempre più convinto, perché lo vivo nella Chiesa, che 'C’è più gioia nel dare che nel ricevere!'. E la Madre di Dio - conclude Mons. Ferretti - ci accompagni e il Signore ci benedica tutti. E a queste parole unisco il mio augurio per un sereno Ferragosto, giorno dell’Assunzione in cielo della Vergine Maria. Che sia per tutti un tempo di riposo e pace”.
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