Monte Sant’Angelo, nuovi sigilli per un bar “covo” di pregiudicati
Nel pomeriggio di ieri i Carabinieri della Stazione di Monte Sant’Angelo sono nuovamente tornati a porre i sigilli al bar "Iper coffee", in corso Giannone, notificando al titolare dell’attività un'altra sospensione della licenza, questa volta per 10 giorni, in esecuzione del provvedimento emesso dal Questore di Foggia.
GIA’ CHIUSO A MARZO SCORSO. Nel corso dei quotidiani servizi perlustrativi, infatti, i Carabinieri avevano nel tempo dovuto verificare che il precedente "ammonimento" non aveva sortito gli effetti dovuti, essendo il locale tornato abituale ritrovo di numerosi pregiudicati del paese. Già nello scorso marzo, infatti, lo stesso bar aveva dovuto chiudere i battenti per sette giorni per un analogo provvedimento, anche quella volta motivato dalle sospette continue frequentazioni da parte di numerosi soggetti con pesanti pregiudizi penali.
ELEMENTI DI SPICCO DELLA CRIMINALITA’. Alla sua riapertura i Carabinieri vi avevano allora intensificato i controlli, identificando al suo interno, a tutte le ore di tutti i giorni, intenti a consumare bevande e a intrattenersi tra di loro un numero di pregiudicati oltremodo sospetto, anche contigui alla locale criminalità organizzata e di spicco della malavita garganica in genere. Visto che il titolare del bar nulla aveva fatto per impedire tali frequentazioni, la proposta di sospensione della licenza è stata celermente recepita e condivisa dall’autorità provinciale di P.S., che ha pertanto emesso il provvedimento.
MONTE SANT’ANGELO. Anche questo risultato, insieme alle numerose attività di controllo che vengono effettuate nel comune di Monte Sant’Angelo, s’inserisce nella strategia di quotidiano contrasto ad ogni forma di criminalità e, più in generale, nell’azione di ripristino della legalità e di restituzione del territorio alla parte onesta della popolazione perseguita dall'Arma e da tutta la "Squadra Stato".
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.