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Morire sul luogo di lavoro, il triste primato della provincia di Foggia

Nel 2012 ben 13 casi registrati dall’Inail

Con un +44% la provincia di Foggia registra un aumento di infortuni mortali sul lavoro o in itinere. Ben tredici casi solo nel 2012. E’ quanto emerge dal rapporto annuale dell’Inail regionale presentato oggi, nella sala consiliare della Provincia di Bari, alla presenza tra gli altri del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e del direttore regionale Inail, Giovanni Asaro. Gli infortuni sul lavoro denunciati nel 2012 in Puglia, quindi, sono stati 28.037 con un calo del 12,35% rispetto al 2011 ed una flessione del 14,8% dei casi occorsi a lavoratori che operano sulla strada.

INFORTUNI MORTALI Per quanto riguarda gli infortuni mortali, dunque, il rapporto evidenzia che “il calo è del 14% pari a 49 casi rispetto ai 57 del 2011. Nel barese si sono registrati 13 casi mortali (-7,14%), nel foggiano 13 (+44%), nel leccese 6 (-40%), nel brindisino 4 (-50%), nel tarantino 7 (+16%) e nella Bat 6 (-40%). Gli infortuni mortali occorsi a lavoratori stranieri sono stati 2 pari al meno 66% rispetto al 2011. In calo anche le malattie professionali, che passano da 2.461 a 2.253 (meno 8.45%)”.

LE DENUNCE Nelle tre grandi gestioni dell'Istituto, quindi, si registra una diminuzione degli infortuni sul lavoro sensibile e costante in agricoltura (pari a -24,74%) e nell'industria e servizi (-29,68%). Anche tra i dipendenti dello Stato si è registrata una riduzione degli infortuni (-19,9%). "Nell'esaminare i numeri relativi alle denunce - ha detto il direttore regionale Inail, Giovanni Asaro - si è fortemente tentati di correlare la loro sensibile diminuzione alla recessione generalizzata in atto, che normalmente porta con sé la riduzione dei numeri dei lavoratori. La nostra regione - ha continuato Asaro - già da qualche tempo si è mostrata in moderata controtendenza con la maggior parte del Paese: in Puglia ogni anno aumentano, seppur di poco, gli occupati ed è la componente femminile della forza lavoro a trainare questa inaspettata crescita. Pertanto – ha concluso - l'andamento infortunistico decrescente non è influenzato esclusivamente dalla determinante occupazionale, ma trova radici in altre cause, fra cui il miglioramento delle condizioni e degli ambienti di lavoro”. Probabilmente, però, oltre ai tanti, tantissimi casi di lavoro non contrattualizzato, andrebbero verificati anche tutti quei casi in cui l’infortunio verificatosi sul luogo di lavoro o mentre lungo il percorso casa-lavoro non è stato denunciato.  

di Redazione 


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