La procura della Repubblica di Foggia ha richiesto lo scorso 27 settembre il rinvio a giudizio per omicidio colposo aggravato nei confronti di Luigi Pompa e Saverio Conte, rispettivamente titolare e dipendente autista del muletto dell'azienda agricola di Arpinova dove il 24 ottobre 2018 morì tragicamente l'operaio Michele Tarallo.
IL FATTO. L'uomo morì schiacciato da un'enorme balla di fieno, nel corso delle operazioni di carico delle stesse balle sul camion di sua proprietà. Secondo il pubblico ministero Galli, Luigi Pompa e Saverio Conte sarebbero corresponsabili per la morte dell'operaio, il primo perchè conducendo il muletto non avrebbe prestato la dovuta attenzione, il secondo perché non avrebbe fornito le opportune istruzioni e cautele. L'udienza preliminare del processo è stata fissata al 9 gennaio 2020.
LE PRECISAZIONI DEL LEGALE. Il legale dei due imputati, l'avvocato Michele Sodrio, evidenziando il fatto che i suoi assistiti “sono profondamente dispiaciuti per l'accaduto”, precisa che “essi hanno chiarito fin da subito che si è trattato di una tragica fatalità causata da un gesto incauto della stessa vittima. Conte era regolarmente assunto e formato alla guida del muletto da anni, mentre il titolare Pompa aveva tutto in regola, compresa l'assicurazione della quale beneficeranno i parenti della vittima. Francamente non comprendo l'accusa mossa dalla Procura – aggiunge il legale - ma sono certo che nel processo (che certamente ci sarà), dimostreremo l'assoluta innocenza dei miei clienti. A volte le tragedia non hanno colpevoli. Dobbiamo imparare ad accettarlo, anche se molto doloroso"