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Se il morto parla, e pure troppo… L’umorismo in forma di romanzo di Francesco Muzzopappa

L’autore in città per una “due-giorni”

“Ho scritto un testamento. Non il mio, visto che grazie al cielo sono ancora in salute, ma di Ennio Rovere, un uomo del quale ho immaginato l’intera vita per poi raccontarla attraverso i lasciti, le beghe famigliari e un’inconsueta e prolissa divisione dei beni. Ma perché proprio un testamento?, vi chiederete. Perché un testamento è la resa dei conti, è forse l’atto più liberatorio dell’intera vita, forse il momento in cui possiamo permetterci di essere noi stessi al 100% senza temere vendette, ritorsioni e ripicche. E soprattutto, le ultime volontà non prevedono un contraddittorio”.

UNA DUE GIORNI FITTA. È solo la “genesi” di “Sarò breve” (Fazi, 2022) di Francesco Muzzopappa, tra gli scrittori umoristici più apprezzati in Italia: giovedì 29 febbraio, ore 18.30, l’autore – barese, ma milanese d’adozione – presenta il suo divertente romanzo alla Ubik di Foggia, insieme con il gruppo di lettura PagineMie. A condurre sarà l’animatrice culturale Chiara Gentile. Inoltre, in questa due-giorni, Francesco Muzzopappa incontrerà anche gli alunni di due scuole di Foggia: l’Istituto Santa Chiara-Pascoli-Altamura (la mattina del 29 febbraio) e l’Istituto Marcelline (venerdì 1° marzo), a completamento di due progetti lettura. In questi istituti, pertanto, lo scrittore parlerà di ben tre testi, tutti editi da De Agostini: “Wonderbrutto”, di recente pubblicazione, e le due parodie per ragazzi “L’inferno spiegato male” e “I Promessi sposi spiegati male”, i quali fanno il verso al Sommo Poeta e ad Alessandro Manzoni.

LA TRAMA. Un ricco patrimonio e uno scritto. Un morto che parla, libero finalmente di dire quello che pensa. Ennio Rovere fa testamento. Ha impiegato l’intera esistenza per costruire un sogno e ci è riuscito mettendo su un mobilificio di successo che porta il suo nome in Brianza. Si è fatto da solo, ha avuto fortuna, anche se la sua vita non sempre è stata facile. Ha avuto amori più o meno fortunati, mogli più o meno fedeli, figli più o meno litigiosi, collaboratori più o meno capaci. Con il testamento, però, ha l’occasione di rimettere tutti a posto: dalla prima moglie all’esuberante donna di servizio, dal figlio minore allo zelantissimo autista, dal dentista al cane devoto.

DIRE LA SUA. Mai come adesso, si sente libero di parlare e dire finalmente la sua. Con la scusa di distribuire in maniera equa il suo patrimonio, il protagonista di questo libro ripercorrerà per iscritto la propria esistenza, intrecciando dinamiche familiari e lavorative, premiando quanti davvero hanno meritato il suo affetto e punendo senza pietà tutti gli altri, senza risparmiarsi neppure nel giudizio. Ormai, questo è chiaro, non ha più nulla da perdere. Un autore amatissimo dai suoi lettori torna in libreria con un romanzo originale e pieno di inventiva, un testamento in forma di commedia dallo spirito dissacrante e tutto da ridere.

L’AUTORE. Francesco Muzzopappa è nato a Bari ma milanese ormai da anni, è uno tra i più conosciuti e apprezzati copywriter italiani. Per Fazi Editore ha pubblicato i romanzi Una posizione scomoda (2013), Affari di famiglia (2014), Dente per dente (2017), vincitore del Premio Troisi, Heidi (2018), i primi tre tradotti in Francia dall’editore Autrement e accolti con grande favore dalla critica, mentre del 2020 è la raccolta di racconti Un uomo a pezzi. Per De Agostini ha pubblicato diversi libri destinati ai più piccoli, affermandosi anche come scrittore per ragazzi (Premio Selezione Bancarellino 2021 per Il primo disastroso libro di Matt).

di Redazione 


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