Nelle Corti di Capitanata il pianoforte di Maurizio Zaccaria
(De)
costruzioni e suggestioni, martedì 16 luglio presso il Chiostro
di Santa Chiara (ore 21, ingresso libero), per le ultime battute della rassegna Musica nelle
Corti di Capitanata, che si concluderà venerdì 19 luglio con il
prestigioso coro polifonico di Ruda.
Martedì 16 l’ultimo dei quattro recital pianistici in cartellone: sul
palco, il pianoforte del Maestro Maurizio Zaccaria, formatosi presso
il Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli nella classe di
Benedetto Lupo.
L'ARTISTA. Si esibisce in numerose sale da concerto tra cui
Musikverein, Sala Cortot, Parco della Musica, Caruth Auditorium
(Dallas), Auditorium della Radio Televisione Svizzera e tanti altri.
È stato premiato in numerosi concorsi e festival internazionali come
il Liszt International Piano Competition (nella cui giuria figurava
Martha Argerich). È attivissimo nell’ambito cameristico e da due
anni collabora stabilmente con il flautista Leonardo Grittani. Ha
inciso per l’etichetta AEVEA l’integrale della musica per
pianoforte di Gershwin e Massenet, quest’ultima premiata dalla
prestigiosa rivista francese Diapason con le Cinque Stelle.
IL PROGRAMMA. Il
suo recital prevede l’esecuzione del Preludio e fuga in do minore
di Bach, dal primo libro de “Il Clavicembalo ben temperato”, la
Leggenda n.2 “San Francesco di Paola che cammina sulle onde” di
Liszt, Images (la seconda serie per pianoforte) di Debussy, la
Ballata n. 2 in si minore di Liszt e il Preludio dal “Tristano e
Isotta” di Wagner (trascrizione di Zoltan Kocsis).
“Costruire,
decostruire, edificare, distruggere: sembrerebbe una terminologia
affine all’area ingegneristica o architettonica –
spiega il pianista Zaccaria - in
realtà essa possiede altresì in se stessa una grande potenzialità
ermeneutica in ambito artistico. Agli estremi si colloca il grande
sintetizzatore, colui che ha codificato l’esperienza dei suoi
predecessori e che ha avviato e iniziato l’opera dei suoi
successori: Johannes Sebastian Bach, probabilmente la massima
espressione che l’occidente musicale (e non solo) abbia mai
conosciuto. All’altro estremo Richard Wagner, che su questo humus
costruisce la sua decostruzione”.
Prossimo
concerto
mercoledì 17
con i colori della musica del Rodian Saxophone Quartet.
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