La rubrica di Simona Auciello e Alessandro Cavotta
Nuovo appuntamento con la rubrica di Foggia Città Aperta, “MACCHEMUSICA”, a cura di Simona Auciello e Alessandro Cavotta, per scoprire giovani talenti e conoscere artisti.
L’ARTISTA. I Cafe' Wah nascono nel 2013. Dopo alcuni cambi di formazione, la definitiva è composta da: Nico Ciuffreda e Cristiano De Santis (membri fondatori) rispettivamente alle voci e chitarre e al basso, in seguito si aggiungono Saverio Maizzi alla batteria e Arturo Serafino alla chitarra. Il 20 aprile 2018 esce il loro primo album dal titolo omonimo, un disco autoprodotto contenente 6 tracce inedite.
L’INTERVISTA. Di cosa parla il vostro album? E’ il nostro primo album, il suo concepimento è stato molto lungo e dilatato nel tempo, il genere che abbiamo scelto è chiaramente rock. Nel disco ha suonato alcune parti di chitarra Giorgio Di Dio, che ha anche eseguito il mixaggio dello stesso. Precedentemente ad Arturo, lui è stato il nostro chitarrista. Tornando al contenuto, non ha un filo logico o un tema principale, non è un concept album. Abbiamo voluto fare del rock puro, come si era soliti fare cinquanta anni fa. Abbiamo composto brani e suonato, così, di pancia. Ci sono tre o forse quattro brani in cui il tema principale è il disagio che accomuna la nostra generazione. I brani sono Sunday e Own way home, in cui si parla del dover abbandonare la terra natìa per cercare la propria identità, un lavoro dignitoso altrove. Alla fine, però, resti sempre attaccato al tuo paese, che diventa il rifugio quando le cose non vanno poi tanto bene. Gli altri brani sono più scanzonati, richiamano i toni potremmo dire grezzi del Rock’n Roll. Infine c’è Bed of Clouds, l’ultima traccia dell’Lp, dall’aspetto più onirico, parla sempre di questo malessere che è visto da fuori come disagio, ma poi spiega che è semplicemente voglia di sognare. Quello che vogliamo suggerire con questo pezzo è di prendersi un momento e rilassarsi dormendo su un letto di nuvole, piuttosto che dedicare tempo solo al caos che ci circonda. Ricollegandoci alla questione del ritornare a casa, alle radici, è forse presa da qui l’idea del ramo che fa da protagonista alla copertina dell’album? Quella foto che si vede in copertina, è una fotografia fatta da Maria Palmieri molto
tempo fa, che ritraeva l’albero di San Francesco ad Ischitella (Fg). Quell’albero è molto famoso perché ha una leggenda intorno ad esso che narra della storia di San Francesco, che arrivato ad Ischitella, piantò il suo bastone nel terreno e da quel bastone nacque un albero che subito cominciò a fiorire. Il demonio, ingelosito da questo germogliare, capovolse l’albero sacro che nonostante avesse le radici all’aria e le foglie sottoterra continuò a crescere. La scelta di questo simbolo, prima di tutto per omaggiare il nostro Gargano, e poi ci piaceva questo dualismo tra sacro e profano. Il richiamo a quella che è definita la musica maledetta, unito al simbolo delle radici al cielo che volevamo fare nostro, è un rimando all’essenza del rock attraverso la nostra dimensione inedita.
Spoilerateci qualcosa sul videoclip che state per girare. Sì, in realtà lo stiamo concependo proprio adesso. Abbiamo preso tempo nella scelta del singolo da proporre, con il quale fare successivamente il videoclip. Per gli ascolti ottenuti e il successo delle varie esibizioni live, abbiamo pensato di lanciare il brano A.Mammouth. Questa traccia che contiene il riff di chitarra, è probabilmente la più incisiva ed è un po’ più facile all’ ascolto. Per il momento però, è ancora tutto in fase embrionale. Nico, oltre ad essere il frontman dei CafèWah, sei gestore di un locale famoso di Foggia il Groove Live (il cui logo è presente anche sul cd). Accogli ogni settimana un caleidoscopio di artisti di vario genere, cosa ti ha spinto a svestire il ruolo dell’imprenditore per salire sul palco con una tua rockband? Il logo sul cd è il logo della direzione artistica del Groove. Ho iniziato la mia carriera sia musicale che lavorativa a Milano. Studiando per l’università, ho vissuto lì e ho cominciato a suonare. Tanti anni fa c’era una scena molto diversa (soprattutto al nord), anche non essendo persona nota, avevi l’opportunità di condividere palchi importanti, questo è anche il motivo per cui sono riuscito a portare un po’ di gente “famosa” qui a Foggia. Incontravi bella gente la sera in un locale, ci sorseggiavi una birra insieme e se avevi la faccia tosta, riuscivi a fare musica dal vivo in un clima totalmente amichevole. Erano tempi molto belli per la musica dal vivo. Nonostante la laurea, le speranze lavorative erano poche e sono rientrato in patria. Sono sempre stato dell’idea che non è vero che si deve scappare dalla propria città, bisognerebbe, piuttosto, contribuire a cambiare la realtà delle cose che succedono,
se si vuole avere il diritto di lamentarsi di essa. La prima cosa che ho fatto è stato formare il gruppo e ricominciare a suonare. Rientrando, ho riscontrato gli stessi problemi che avevo lasciato, cioè la difficoltà di esibirci proponendoci come rock band. Bisogna ammettere che il cambiamento in questi anni c’è stato, è evidente e da qui anche la voglia di mettersi in gioco in un mercato vivo e stimolante. Adesso tanti locali propongono musica e questa cosa è molto bella. Speriamo continui sempre meglio.
Sulla pagina Facebook avete postato lo screenshot del messaggio di Pino scotto in cui approva calorosamente il vostro sound, com’è stato ricevere il feedback positivo del grande rocker Scotto. Con Pino Scotto, frequentavamo lo stesso locale a Milano, si è stretta una grande amicizia e un grandissimo rispetto reciproco. Ovviamente quando è uscito il disco l’ho proposto a gente del settore per avere i vari feedback, e come avete visto, Pino è rimasto contento. Amicizia a parte, Pino è una persona esperta di musica Rock, un carattere schietto che non le manda a dire, se non gli fosse piaciuto l’album l’avrebbe detto senza problemi. La sua, chiamiamola “benedizione”, è sicuramente una bella botta di autostima.
Programmi per i prossimi mesi? Tour? Tra le prossime date, c’è quella del 2 giugno a Parco San Felice a Foggia, per l’evento South Park Festival, una manifestazione bella cicciona che partirà dalle 10 di mattina fino a tarda serata. E’ sempre un piacere essere scelti per kermesse di questo tipo. Dopodiché suoneremo a Siponto, poi ci sposteremo verso Paestum, e andremo a fare casino in motoraduni e luoghi in cui possiamo permetterci di fare il nostro bellissimo rumore.
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