Aveva assaltato una gioielleria in trasferta, in concorso con un altro complice, razziando un bottino decisamente ingente del valore di quasi 200mila euro. Ma l’abile indagine svolta dal personale del commissariato di Manfredonia e delle squadre mobili di Chieti e Foggia, non permetterà loro di godere dei “frutti illeciti” della rapina. Per il fatto - al momento - è finito in manette Y. R. sottoposto a fermo di polizia giudiziaria per il reato di rapina aggravata in concorso, ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale. Il suo complice è tutt’ora ricercato per il medesimo reato.
LA VICENDA. Il fermato - 26enne di origini marocchine, ma residente a Vieste e già noto alle forze dell’ordine in quanto gravato da precedenti di polizia - è l’autore di una rapina avvenuta il 31 gennaio scorso alla gioielleria “Antica Gioielleria srl” di Chieti, a poche decine di metri dalla cattedrale di San Giustino. In quell’occasione due uomini, ben vestiti, con il volto parzialmente coperto da occhiali e da un berretto, senza armi, erano entrati nel negozio con il pretesto di dover acquistare dei preziosi e dopo aver spintonato e strattonato la titolare - che aveva anche battuto la testa, riportando lesioni - avevano portato via gran parte del contenuto della cassaforte. Era stata la donna, che durante la rapina era stata obbligata a sdraiarsi a terra, a telefonare al 113 ed a dare l'allarme. I rapinatori, intanto, erano fuggiti a piedi, asportando catenine, collane e pietre preziose per un ingente valore.
LE INDAGINI. Qualche istante dopo, erano giunti sul posto i poliziotti della squadra mobile di Chieti che, nell’avviare le indagini, acquisivano le immagini di videosorveglianza degli esercizi commerciali posti vicino all’obiettivo colpito, appurando che i malfattori erano giunti in loco a bordo di un’autovettura noleggiata a Vieste. Sono stati quindi contattati gli agenti del commissariato sipontino i quali, sin dalla prima visione delle immagini hanno avuto modo di accertare che uno degli autori era Y. R., arrestato già lo scorso novembre per reati inerenti gli stupefacenti. Gli agenti hanno quindi accertato che lo stesso aveva effettivamente noleggiato un'autovettura e che aveva recentemente proposto in vendita un diamante, sinonimo che il bottino della rapina non era stato ancora interamente “piazzato”. Nel tardo pomeriggio di lunedì un equipaggio del commissariato si appostava, insieme al personale della squadra mobile di Foggia, nei pressi di una gioielleria in Piazza Garibaldi. L’attesa degli operatori non è stata vana: dopo poco, infatti, è sopraggiunto il 26enne che alla vista degli agenti ha tentato una inutile fuga. Bloccato poco dopo e perquisito, l’uomo è stato trovato in possesso di numerosi monili in oro - un anello in oro bianco con castello e pietra diamante a taglio brillante, due orecchini in oro bianco con diamante di colore azzurro, un pendente in oro giallo raffigurante il timone di una nave, due diamanti ed un importante orologio – occultati negli slip.