Il Natale a tavola: strategie e ricette per “mangiare” i
sensi di colpa
Se durante tutti gli altri giorni siamo convinti di poterci riuscire, in quelli di festa, pensare di contenersi a tavola sembra impossibile. Infatti, per chi ama concedersi ai piaceri del gusto e del buon cibo, l’idea di stare a dieta in questo periodo viene percepita come una punizione. Eppure, con qualche piccolo accorgimento si può mantenere un’alimentazione equilibrata anche nel periodo natalizio.
A TAVOLA. Il momento del pasto, a maggior ragione per chi appartiene alla cultura del tacco d’Italia, non è solo un momento per mangiare bensì un’ottima scusa per potersi confrontare, stare gli uni accanto agli altri e per recuperare un po' di serenità in questa corsa che a volte è la vita. Ma il senso di colpa è uno degli ospiti speciali durante queste feste e può farci sentire inadeguati e immorali bloccandoci in un vortice di giudizio e svalutazione che finisce per avere un effetto controproducente sul nostro comportamento a tavola. Vi è mai capitato di pensare: “Ecco, ormai ho esagerato, tanto vale farlo per bene e non limitarsi per niente”?
HO VERAMENTE FAME?. Questo tipo di pensiero, è alimentato proprio dal senso di colpa che ci manda un messaggio del tipo “Non sei stato capace di contenerti, ormai è tutto rovinato” e così ci guadagniamo un ticket di sola andata nel circolo di abbuffate. Cerchiamo di essere più benevoli con noi stessi e di concederci qualche sgarro tenendo sempre allenato in nostro senso di responsabilità. Alleniamoci a porre maggiore attenzione alla nostra pancia e a sentire quando arriva il senso di sazietà. Proviamo ad interrogarci mentre stiamo per allungare la mano: “ho veramente fame?”. Può sembrare una banalità, ma spesso continuiamo a mangiare per inerzia, a prescindere dal senso di sazietà, assecondando un impulso a mangiare che non è fame. Ponendo maggiore attenzione al nostro corpo e ai suoi segnali ci accorgeremo che qualche volta non abbiamo reale voglia di quell’alimento, oppure che possiamo scegliere di mangiare un’altra cosa che calmi la piccola fame del momento dandoci meno calorie e uguale soddisfazione. In realtà, tutto questo non deve generare alcuna preoccupazione in quanto sia per chi sta seguendo dei regimi dietetici particolari, sia per chi ha voglia di mantenersi in forma “nonostante” le ricche tavolate, basterà mettere in atto qualche pratico consiglio per arrivare alla “Befana” senza rimpianti.
LE STRATEGIE. Innanzitutto ricordiamoci di considerare come giorni festivi (per quanto riguarda la dieta) soltanto la Vigilia, Natale e Santo Stefano e non imbandire tavole a festa per tutto il periodo natalizio così infatti avremo limitato le eccezioni a qualche giorno invece che a due intere settimane. Si cerchi inoltre di fare la classica colazione e i soliti spuntini senza sostituirli con cartellate, pandoro e panettoni. Per quando, invece, arriverà il tanto atteso momento del cenone o del sontuoso pranzo si consiglia innanzitutto di farsi un piattino con tutti gli antipasti che si decide di assaggiare e limitarsi a quel piatto, senza rabboccarlo quando saranno terminati. Per i primi piatti e i secondi scegliere una sola alternativa per portata o, nel caso se ne volesse assaggiare più di una, fare delle mini porzioni di ogni pietanza. Lo stesso dicasi per il dolce: è preferibile sceglierne solo un tipo o mangiarne in quantità minori per assaggiare più tipologie. Naturalmente le verdure sono sempre consigliatissime, soprattutto se crude o cucinate senza intingoli.
LE PASSEGGIATE.Queste piccole attenzioni ci permetteranno di non esagerare e di restare in forma nonostante le più ricche proposte culinarie di questo periodo! E soprattutto ricordiamoci sempre che anche quando si è a dieta, uno strappo alla regola ogni tanto non farà certo fallire il progetto della forma fisica, l’importante è saper trovare il giusto equilibrio, nonostante le tentazioni. Un’ultima strategia per far fuori i sensi di colpa può essere fare molto movimento. Cerchiamo in questi giorni di fare delle lunghe passeggiate, diamoci la possibilità di scoprire posti nuovi (oltre al nostro posto a tavola), scegliamo di prendere le scale qualche volta in più, aiutiamo in cucina ed evitiamo di prendere i mezzi di trasporto. In sostanza, nel modo che credete migliore, l’importante è incrementare l’attività fisica. Il buon cibo e l’abbondanza sono senza dubbio elementi che portano gioia e felicità oltre a fornire una soddisfazione delle nostre papille gustative, è utile però imparare a trarre riempimento in queste occasioni non solo dal cibo ma anche da ciò che può gratificare la psiche e l’anima, quindi la convivialità, la famiglia, gli affetti e l’allegria.
LE AUTRICI. A firmare questo articolo sono la nutrizionista Cristina Damato e la psicologa Elena Gaia Damato
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