“Siamo nati per incuriosirci”. Non per “essere felici” o “indifferenti”. Ed allora, se siete curiosi, se avete voglia di conoscere, di scoprire, di porvi domande, correte al 'Festival del Cinema Indipendente' di Foggia. Perché le parole pronunciare dall’attore Nello Mascia, nel cortometraggio ‘Il mese di giugno’, sono un invito a vivere la vita appieno, insaporendola di curiosità. Di voglia di fare esperienze. Di non restare immobili. Anche se in alcuni momenti, la vita, può presentare il conto più amaro, più duro. Come la morte, la perdita della memoria, della speranza. Tutte inclinazioni di infelicità a cui si contrappongono la fiducia, il sorridere nonostante tutto, l’amore, la nascita di un bambino.
L’IMPRONTA SOCIALE Ieri sera, la Sala Farina, ha ospitato la prima sfornata dei cortometraggi in concorso al Festival organizzato dalla Provincia di Foggia ed in programma dal 29 marzo al 5 aprile. Tutte pellicole unite e contraddistinte da un prezioso filone sociale. Ne ‘Il sorriso di Candida’, per esempio, viene trattato il tema dell’Alzheimer, della perdita della memoria, ma non delle emozioni, del sorriso che Candida riesce a manifestare quando vede i suoi figli. Anche se non li riconosce al primo sguardo, anche se domanda sempre che fine ha fatto suo marito. In ‘Anna’, invece, viene affrontato il tema delle cosiddette ‘dimissioni in bianco’, con Anna, la protagonista, costretta a dover scegliere se continuare a lavorare in fabbrica o far nascere la vita che sta allevando in grembo.
IL DESTINO DEI COROMETRAGGI Ma c’è anche il volto della Capitanata nei primi cortometraggi proiettati ieri pomeriggio. ‘Chianca Amara’ del regista Antonio Zanni è stato girato a Vieste. Il mare, la spiaggia ed i vicoli della cittadina garganica fanno da sfondo ad una storia caratterizzata dalla tensione, ma anche dal desiderio di voler riscattare un errore del passato. Tra le proiezioni di ieri, meritano una menzione anche i film ‘Vicolo cieco’ di Fabio Massa e ‘Buongiorno Sig Bellavista’ di Alessandro Marinaro, per le storie narrate e la forza espressiva e contagiosa dei personaggi. Non è stato facile scegliere i cortometraggi da inserire nel concorso. Alla fine ne sono stati scelti 23, ma si tratta di opere che in molti casi – come i film di ieri – non hanno nulla da invidiare ai lungometraggi più commerciali, quelli che girano più facilmente nelle sale cinematografiche. Attori, fotografia, sceneggiatura, regia di primissimo livello. Purtroppo, però, il destino dei cortometraggi è ancora troppo bistrattato e, spesso, l’unica speranza di essere visti è quella di affidarsi ai Festival. Bene hanno fatto, ancora una volta, gli organizzatori del 'Festival del Cinema Indipendente' di Foggia a puntare su di loro. Anche se la speranza è che aumentino gli spettatori in sala durante le proiezioni pomeridiane.