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Canonico: "Vado avanti, non ci sono alternative. Delio Rossi? Solo un caffè, mai parlato del ritorno"

Il Foggia interrompe il silenzio stampa con il presidente Nicola Canonico, che si presenta in sala stampa dopo la vittoria con il Monterosi. Un silenzio rotto con una punta di polemica perché, dice, “a Foggia se si appare troppo si è malvisti, se non si parla si è poco presenti, non c’è mai una misura che è coerente con la realtà”. 

IL PUNTO. Poi il punto sulla situazione societaria: “La trattativa con De Cosmo è venuta meno, altre trattative non ce ne sono e ci sono soggetti che mettono la faccia perdendo l’occasione di stare in silenzio – dice il patron rossonero -. O vado avanti o vado avanti. Qualcuno racconta di debiti come Bruno Arcano, non esiste nulla di tutto ciò. Queste persone devono fare altro nella vita”. Il Foggia nel frattempo è alla ricerca di un allenatore: “Quando c’è un cambio di allenatore si ascolta il gruppo squadra, il gruppo ci aveva chiesto di mantenere una soluzione interna per il momento – spiega Canonico –, stiamo valutando, il mercato si aprirà il 2 gennaio”. Sugli ostacoli che impediscono un’eventuale vendita della società, Canonico sottolinea che “quando ho preso il Foggia c’erano 2,2 milioni di euro di debiti. In questi tre anni abbiamo messo oltre 3 milioni di euro”. Sulle presunte frizioni con la Pintus: “Se uno vuole governare il club basta acquistare la CN Sport, non è un problema di gestione”, glissa Canonico, che ringrazia poi alcuni imprenditori foggiani per la vicinanza nei “momenti difficili” mentre “qualcun altro non fa lo sponsor del Foggia e parla”. Poi il capitolo allenatore con le voci sul ritorno sfumato di Delio Rossi: “La stima e il rispetto che mi lega al mister è enorme – dice Canonico –, è stato a Foggia un mese fa e lo avevo invitato per un caffè. Abbiamo parlato di tutto tranne che della possibilità che tornasse ad allenare il Foggia. Era un caffè tra due amici”. 

LA SQUADRA. Poi il presidente passa ad analizzare la situazione del campo: “Quando abbiamo pareggiato contro il Benevento tutti hanno fatto i complimenti a Cudini e il Foggia – sostiene il presidente rossonero –, ci siamo dovuti fermare per salvare il Foggia sulla dignità calcistica e i ricorsi sono terminati in ritardo. Non ci siamo inventati un blocco o una scarsa preparazione. C’è qualche giornalista che in trasmissione sorride quando il Foggia perde, dovrebbe farlo anche quando vince. Raccontano barzellette, storie che non sanno e falsità puntualmente smentite dai fatti. C’è chi si diverte a denigrare il club”. L’occasione è propizia anche per fare il punto sulla stagione attuale: “Non sono contento del campionato, sul mercato non staremo a guardare ma ricordo che abbiamo un punto in meno solo rispetto allo scorso campionato. Bisogna avere pazienza e lavorare per rendere questo campionato dignitoso. Noi siamo duri a morire e la classifica è corta, lavoreremo anche nei giorni di festa per far riprendere la marcia all’organico. Ci sono molti allenatori che vogliono venire a Foggia, guardiamo i risultati e valuteremo”. Nota dolente è l’attacco: “Beretta è un convalescente perenne, sono molto arrabbiato per la sua storia – dice Canonico –, su Ferrante il procuratore forse ha pensato di fargli guadagnare qualche spicciolo in più andando a Benevento. Avere un attaccante da 20 gol non sempre ti fa vincere un campionato. La Juve Stabia al momento è prima meritatamente ma non ha un bomber, ha una buona difesa. Noi cercheremo di trovare qualcuno che ci dia un po' più di tranquillità, avremo bisogno di una punta”. 

IL FUTURO. Sul futuro, il presidente del Foggia sottolinea che “ho garantito i tre anni, dopo le feste incontrerò il sindaco. Fin quando ci sarò io, difficilmente il Foggia potrà fallire. Non ho mai fatto fallire una società”. Sulla scelta di Cudini, Canonico spiega le difficoltà legate al ricorso per l’ammissione alla B. “Difendere il Foggia mi è costato tanto, se non avessimo difeso il Foggia ci avrebbero detto che non volevamo andare in B. Sul tecnico, molti volevano la certezza che il Foggia partecipasse alla B ma non potevamo dargliela”. Sul rinforzo della squadra: “Sono sempre stato un imprenditore che ha dimostrato di voler crescere, con Zeman siamo arrivati settimi mentre con Rossi quarti perdendo una finale che tutti sanno com’è andata – spiega Canonico – qualche errore sul mercato l’abbiamo fatto ma nel calcio la scienza esatta non esiste. Abbiamo un direttore generale e un direttore sportivo tutti i giorni con la squadra, mi tengo aggiornato sempre su quello che accade. Vorrei stare sempre a Foggia ma per farvi divertire sono obbligato a lavorare. Riflettete su quello che ho fatto qui da quando sono arrivato. Essere sempre il capro espiatorio dei problemi mi ha stancato. Vorrei vedere una tifoseria più serena, la Curve sono coerenti con il bene che vogliono al Foggia. Il bene del Foggia è stare tutti uniti. Mi auguro che col prossimo anno avremo qualche soddisfazione in più”.

di Saracino Nicola


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