Non c’è pace per l’Einaudi, ancora furti e il preside sbotta: “Dalla Provincia solo parole, serve la Magistratura”
Cinque furti in tre mesi. E una sensazione di ‘presa in giro’ difficile da sopportare. E così il preside dell’ Einaudi di Foggia torna a denunciare la situazione dell’istituto e si scaglia contro la Provincia.
LA STORIA. Com’è noto l’Einaudi”, un Istituto professionale tra i più grandi in Puglia, a seguito di varie vicissitudini è stato trasferito presso la sede dell’ex I.T.C. “Rosati” in Via Napoli a Foggia. E la notizia è stata ripresa anche a livello nazionale. “I motivi di tanto clamore mediatico – spiega il dirigente scolastico Leonardo Antonio Soldo - sono noti: in primis la mancanza di laboratori in grado di garantire l’attuazione del P.OF. e l’ottemperanza del patto formativo sottoscritto con i genitori; come se ciò non bastasse si sono messi anche i ladri a bersagliare il già provato Istituto compiendo una serie di furti sia presso la sede di Via Napoli che presso la sede staccata di Torre di Lama. A gettare ulteriore brace sul fuoco – ribadisce - sono giunte delle ispezioni dei Vigili del Fuoco che hanno rilevato numerose inadempienze dal punto di vista della sicurezza imputabili alla proprietà dell’edificio (Ente Provincia) che non ha provveduto ad effettuare i doverosi lavori di messa a norma”.
I FURTI. A fronte di tante inadempienze l’unica risposta data dall’Ente Provincia – denuncia Soldo - è stata quella di effettuare proclami mediatici vantando l’ottenimento di fondi dalla Regione che dovrebbero garantire la sistemazione dei suddetti problemi. La realtà, purtroppo, è ben altra cosa. “Ieri – rivela amaramente il dirigente scolastico - ancora una volta, l’ennesima, i ladri hanno potuto ‘visitare’ la sede di Via Napoli dell’Istituto e portare via quel poco che ancora non era stato trafugato. Ormai sembra una nemesi, ineluttabile. Siamo ormai a ben 5 furti, tutti nel giro di tre mesi, anche perché penetrare all'interno dell'istituto è molto semplice, in quanto la scuola non ha alcun sistema anti intrusione, nonostante sia stato richiesto da settembre di installarlo e di dotare, ad esempio, di cancelli alle finestre ubicate al piano terra. Purtroppo la nostra voce , le continue denunce non sono state ascoltate né prese in considerazione e ora ci ritroviamo una scuola più povera senza computer, monitor e scanner”.
LA CUCINA. Resta un "sogno", inoltre, il progetto di un laboratorio di cucina: “Sembrava si stesse realizzando – spiega Soldo – ma ad un tratto tutto si è bloccato e siamo arrivati alle ferie estive ed è tutto di nuovo fermo”. La mancata realizzazione della cucina, anche se inadeguata alle esigenze della scuola, non ha ancora permesso lo spostamento delle attrezzature della cucina da Torre di Lama, che sono abbandonate a se stesse alla mercé di tutti e “con la possibilità – evidenzia Soldo - che quando sarà terminato l'adeguamento dei locali a cucina, non si sa fra quanti anni, potremmo non avere più a disposizione le attrezzature, perché qualcuno potrebbe pensare bene di asportarle”.
L’EDILIZIA. Il problema vero – accusa il dirigente scolastico - è che l'ente provincia che ha le competenze sull'edilizia scolastica delle scuole superiori non si rende conto che aspiranti camerieri, baristi, pasticceri e cuochi si esercitano in spazi improvvisati, stretti, riadattati e messi in sicurezza a spese dell'istituto.
VICENDA “SCANDALOSA”. “Purtroppo – conclude Soldo - le nostre denunce rimangono lettera morta, ma, soprattutto, ciò che sconforta è la totale assenza di assunzioni di responsabilità da parte dell’Ente. Forse se intervenisse la Corte dei Conti a quantificare i danni subiti e ad addebitarli a chi, pur avendo istituzionalmente il compito di provvedere ad effettuare i lavori, non ha ritenuto di dover agire magari le cose cambierebbero. L’unica speranza, ormai, per risolvere i problemi dell’Istituto è far intervenire la magistratura ordinaria: forse solo con l’intervento della Procura della Repubblica si potrà porre fine ad una vicenda che definire scandalosa è poco”.
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