“Non ho più paura del mare”: il timore che diventa occasione e opportunità
Partecipata e coinvolgente la presentazione del libro di Maria Teresa Iadanza
Lo scorso 22 febbraio, presso l’Opera San
Michele Arcangelo di Foggia, si è tenuta la presentazione del libro “Non ho più
paura del mare” di Maria Teresa Iadanza (Edizioni Il Saggio), con racconti di Roberto Ruggiero,
organizzata dall’Associazione “Le Opere all’Opera”. L’evento, che ho avuto
l’onore di moderare, ha visto una partecipazione attenta e coinvolta, dando
vita a un dialogo stimolante e ricco di spunti di riflessione. Per dirlo in
termini pedagogici, come sostiene Franca Pinto Minerva, le differenze
arricchiscono e non tolgono e questo testo non ha paura di presentare nuovi
orizzonti, visti con gli occhi di chi ha collaborato alla sua stesura. In
particolare, si tratta di un insieme di favole, che con metafore e racconti
immaginari provano a parlare alle nostre vite, alla nostra quotidianità,
donandoci delle chiavi di lettura differenti e collegandosi ad un tema
principale, un filo rosso che accompagna ogni storia: la Fede, l’avere Fiducia
in Dio.
LE PAURE. “Non ho più
paura del mare” è un libro dedicato ai giovani con l’augurio di raggiungere
un’autentica conoscenza di sé ma che, al tempo stesso, parla alla vita e alle
diverse esperienze di ognuno. Aiuta a scoprire le proprie paure, ad accettarle
e affrontarle, riconoscendole non come ostacolo, non come qualcosa che blocca e
paralizza, perché queste diventano un trampolino di lancio per crescere, un
trampolino di lancio per conoscersi e riconoscersi. Il testo propone, infatti,
la paura da un punto di vista differente, secondo il quale essa non è più
considerata debolezza, ma diventa occasione, opportunità. Inoltre, ci propone
numerose riflessioni e ogni racconto porta con sé un messaggio di speranza, una
carezza al cuore dei lettori.
LE FASI DELLA VITA. Con un linguaggio semplice ed
efficace, il libro riesce a parlare a tutte le età, facendo emergere come la
paura sia un’emozione esistenziale e accomuni ogni fase della vita: il bambino
teme il buio, il giovane il futuro, l’adulto la malattia e l’anziano la morte.
Trovo particolarmente centrata, la scelta delle favole, come mezzo per poter
arrivare a tutti, per poter comunicare messaggi importanti che talvolta diamo
per scontati, perché spesso ci si accorge che proprio le cose date per ovvie
sono poi quelle più autentiche ed essenziali.
LA FEDE. Il filo rosso che
accomuna tutte le favole è la fede, la fiducia in Dio. La nostra natura umana
ci porta ad aver paura di donare fiducia; è una difesa che utilizziamo per
evitare di rimanere delusi, di restarci male. Nel rapporto con Dio, però,
occorre imparare a fidarsi e affidarsi a Lui, perché solo così saremo capaci di
interpretare quello spartito, per richiamare le parole del libro, quella
melodia che il Signore ha composto per ognuno di noi, inerente alle nostre vite
e per questo unica e irripetibile. Solo così non avremo paura del mare.
Tuttavia, come ci ricorda il Beato Carlo Acutis, “siamo chiamati ad essere
originali e non fotocopie. L’Eucarestia è l’autostrada verso il Cielo” e solo
affidandoci a Dio, nella preghiera, dialogo diretto e intimo con Lui, possiamo
trovare il coraggio e la forza di affrontare le nostre paure e scoprire la
melodia unica della nostra esistenza.
LA COMUNITA’. L’incontro ha sottolineato
il valore della letteratura come strumento di crescita personale e comunitaria,
capace di creare spazi di dialogo e condivisione per tutte le età, in un’ottica
intergenerazionale. In un’epoca in cui l’individualismo spesso prevale, “Non ho
più paura del mare” ci ricorda, attraverso la fede in Dio, il valore della
comunità e della fiducia nel prossimo. Un messaggio che, senza dubbio,
continuerà a risuonare nel cuore di chi ha avuto il privilegio di partecipare a
questo straordinario incontro.
(Fabiola Maria Ruggiero)
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