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Regionali, Sergio Clemente si (auto)candida: "Emiliano non può fare a meno dei miei voti"

La convinzione del consigliere regionale 

“Sono convinto che sarò candidato nel Partito Democratico”: è questo il pensiero del consigliere regionale e (ex) capogruppo PD, Sergio Clemente, illustrato durante la conferenza stampa di questa mattina convocata per chiarire e ribadire la sua posizione riguardo ad alcuni punti cruciali in vista delle prossime elezioni regionali.

LE DIMISSIONI DA CAPOGRUPPO. “Ho messo a disposizione il mio mandato da capogruppo perché ho voglia e desiderio di candidarmi alla competizione regionale – ha dichiarato Clemente - e ho dato la disponibilità ai consiglieri comunali De Pellegrino e Russo di mettersi d’accordo per eleggere, tra loro due, il nuovo capogruppo. Sono settimane che aspetto che si mettano d'accordo. Questo l’ho fatto perché candidandomi alle regionali ho ritenuto opportuno lasciare, così come mi dimetterò da consigliere comunale in caso di elezione alla Regione”.

IL DOPPIO INCARICO. “Sono stato accusato dal partito di ricoprire il doppio incarico che non è stato voluto, - ha continuato Clemente - perché a maggio mi sono candidato al consiglio comunale, non avendo altri incarichi, e a luglio, dopo l’elezione della parlamentare Elena Gentile, sono entrato nel consiglio regionale. Fino a qualche mese fa, nessuno aveva mai posto il problema del doppio incarico, che non significa ineleggibilità né dal punto di vista giuridico e né dal punto di vista statutario del partito".

LE ACCUSE DEL PARTITO. “Il partito mi ha accusato di non essere funzionale. Ma io sono funzionale alla città e al mio territorio, non ad un gruppetto di persone. Non è vero che io non partecipo all'attività amministrativa, e in Regione sono l'autore di numerose proposte, così come non è affatto vera la storia che non verso i contributi al PD”.

LA LISTA DEBOLE STILATA IN FRETTA. “Inoltre, non capisco perché la direzione provinciale non mi ha inserito in lista. Forse perché hanno capito che posso dare fastidio a qualcuno, hanno paura della competizione. È stata stilata, troppo in fretta, una lista debole senza coinvolgere il sottosegretario Scalfarotto, senza chiamare in causa l'area dei cattolici democratici, senza il partito di San Severo, dove hanno preferito candidare due esterni in una città di 50 mila abitanti, mentre, a Foggia, con una popolazione di 150 mila abitanti, vogliono candidare solo due persone” ribasce Clemente.

LA CANDIDATURA. “La direzione regionale - conclude - non può escludere uno come me che è stato il più suffragato della coalizione del centrosinistra. Non penso che Emiliano possa fare a meno dei miei consensi. Non ci sono motivazioni politiche riguardo la mia esclusione dalla lista ed è per questo che sono convinto che sarò candidato nella lista regionale del PD. Sono del PD e mi candido nel PD, nonostante le numerose offerte ricevute anche dal centrodestra”.

di Tiziana Cuttano


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