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Nuovi agenti nelle carceri di Foggia-San Severo-Lucera, il sindacato: “Tiriamo a campare, è il gioco delle tre carte”

25 unità in arrivo, ne servirebbero 80 solo a Foggia

La Confederazione Autonoma Italiana Polizia Penitenziaria apprezza “l’interessamento posto sulle carceri dall’Esecutivo” ma, con una nota a firma del presidente nazionale Domenico Mastrulli, stronca di fatto le misure intraprese, giudicandole un “tiriamo a campare” del tutto insufficiente.

LA BOCCATA DI OSSIGENO DELLE 25 UNITA’. Il comunicato giunge a poche ore dall’assegnazione di 1327 nuovi agenti che entreranno in servizio presso gli istituti penitenziari italiani, applaudito dal deputato foggiano di Fratelli d’Italia Giandonato La Salandra, il quale ha definito l’intervento “una preziosa boccata d’ossigeno per gli uomini e le donne in divisa”. Negli istituti di Foggia, San Severo e Lucera sono in arrivo 25 unità: “che dire – si legge nella nota del sindacato – è il gioco delle tre carte, carta vince e carta perde, quando tra dimissioni, pensionamenti, riforme e trasferimenti, l’Amministrazione DAP continua ad applicare la politica del tiriamo a campare”.

“UN MORIBONDO CURATO CON ASPIRINA”. Nel solo istituto di Foggia, lamenta Mastrulli, “servono almeno 80 unità”, senza contare San Severo e Lucera. “I proclami di queste ore dei riferimenti politici per indicazione del loro referente di partito, Sottosegretario alla Giustizia sul territorio, le notizie parziali sugli arrivi date alla stampa, non dicono quanto personale manca ancora, come si lavora nel carcere e quanti sacrifici deve fare la polizia non per vivere nelle prigioni, ma per sopravvivere”. Una misura deludente secondo la Confederazione, al netto delle visite degli esponenti di governo avvenute nei giorni scorsi, con “promesse di 60, 70 agenti in ogni singola struttura detentiva”. Tra fughe di agenti in altri dipartimenti, pensionamenti e altro, per Mastrulli la situazione del sistema penitenziario italiano è paragonabile “a un moribondo terminale mentre i medici lo curano con l’aspirina”.

NUMERI IMPIETOSI. All’appello, infine, per la Confederazione mancherebbero “21.000 unità di polizia penitenziaria, oltre 6.000 delle Funzioni Centrali civili contro la gestione di una popolazione di oltre 63.000 detenuti, a fronte di una capienza di 54.000 posti letto. Se poi ci avventuriamo sulle alte e irrisolte e conosciute criticità che il carcere ci consegna anche da parte di questo Governo sulla sicurezza”, allora il quadro è addirittura drammatico, come confermano i suicidi di 7 agenti di polizia penitenziaria avvenuti nel 2024, cui si sommano i 90 detenuti che si sono tolti la vita nello stesso anno e le oltre 12mila aggressioni a poliziotti. “Nel 2025 – aggiunge Mastrulli – sono già 35 gli agenti feriti, più un operatore civile suicidatosi in Calabria, e già 6 detenuti”.

di Redazione 


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