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Oltre 2mila chilometri di cammino seguendo le tracce di San Michele

Michele del Giudice come i pellegrini di mille anni fa

IL CAMMINO SCAVATO DALLA STORIA. Un viaggio in solitaria di oltre 2mila chilometri attraverso i luoghi e i segni della cultura medievale europea, seguendo un cammino scavato dalla storia: dalle guerre di dominazione bizantino-longobarde alle alleanze tra papato e regno franco; dalle apparizioni dell'Arcangelo Michele su suggestive alture e in mistiche grotte ai fiumi di mercanti, guerrieri, vescovi, pellegrini alla ricerca di una cristianità alimentata dalle Crociate.
LA STORICA IMPRESA DI UN FOGGIANO. Mille anni dopo, un nuovo “pellegrino”, il foggiano Michele del Giudice, cavalcando il rinnovato interesse istituzionale per queste tappe storiche, si appresta a percorrere a piedi, contemplandole e tracciandone scientificamente alcuni tratti, la via Micaelica e la via Francigena (quest'ultima proclamata nel 1994 “Itinerario culturale del Consiglio d'Europa”), su di un asse che tocca alcuni tra i maggiori luoghi di culto della cristianità occidentale, e che idealmente arriva fino a Gerusalemme.
L'impresa (che verrà pubblicata in un libro) è stata pianificata anche grazie agli studi del professor Renzo Infante, docente di Storia del Cristianesimo dell’università di Foggia, con il sussidio dell’associazione “Les Chemins de St. Michel” per il tratto francese.
Il sentiero che del Giudice sta già percorrendo annoda i fili della storia d'Europa, e lo porterà da Mont Saint Michel (Normandia), da dove è partito l'11 giugno scorso, fino a Monte Sant'Angelo, sul Gargano, dove arriverà il 29 settembre, in occasione della festa patronale dell'Angelo Guerriero.
CHI E' MICHELE DEL GIUDICE. L'appassionato camminatore foggiano, presidente della sezione dauna del Club Alpino Italiano, non è nuovo a questo tipo di avventure.
Un passato da atleta e una fervida inclinazione alle escursioni tra natura, ricerca e meditazione, del Giudice ha già percorso qualche anno fa il Cammino di Santiago e ancor prima ha solcato per 7 anni le montagne del Kurdistan.
IL DIARIO DI BORDO E LE PROSSIME TAPPE. Ora, zaino in spalla e attrezzatura tecnologica a portata di mano, è in viaggio sulla via Micaelica che unisce Mont Saint Michel alla Sacra di San Michele in Val di Susa, per completare, successivamente, l'intero Cammino dell'Angelo, con l'approdo in terra garganica, attraverso la via Francigena.
Dopo pochi giorni di viaggio del Giudice aveva già lasciato alle spalle la Bassa Normandia. Ora, a un mese di cammino dalla partenza, ha percorso circa 700 chilometri.
Attualmente (riporta nel suo diario di bordo aggiornato quasi quotidianamente su www.camminacammini.com) dovrebbe aver superato da poco Cluny, “casa madre” di oltre mille monasteri, storico simbolo del potere temporale della Chiesa.
Finora, il podista foggiano ha spesso trovato solo freddo e pioggia, ha rischiato di smarrire lo zaino in un bar e ha persino dormito all'addiaccio a causa dell'esigua presenza di ostelli in qualche sperduta landa francese.
La benedizione dell'abate del suggestivo complesso gotico-romanico di Mont Saint-Michel (la “merveille au péril de la mer” fondata tra l'VIII e il IX secolo, quando San Michele Arcangelo la auspicò in sogno al vescovo di Avranches) è già un ricordo lontano per del Giudice. Che ora prosegue il suo viaggio in direzione sud della Francia.
Nel suo lungo tragitto, l'appassionato podista valicherà, tra le fortezze celtiche, le Alpi, e il passo della Cisa nel parmense, lungo la via di Monte Bardone, strategicamente creata dai longobardi su preesistenti tracciati romanici. Giungerà alla chiesa di San Michele di Lucca, alla basilica di San Pietro a Roma e a Castel Gandolfo, completando il tracciato italiano della via Francigena del Nord, vasto sistema di strade che univa l'Inghilterra all'Urbe, e a cui Sigerico, arcivescovo di Canterbury, nel 990, provò per la prima volta a dare unitarietà in un suo diario di viaggio.
A quel punto, del Giudice proseguirà per Benevento e imboccherà il tracciato che di lì prosegue verso la Daunia e il Gargano attraverso Troia, Lucera, San Severo, per giungere finalmente a Monte Sant'Angelo, supremo luogo del culto micaelico.
Prima di arrivare alla “grotta celeste”, del Giudice sosterà al santuario di Santa Maria di Stigliano, vicino San Marco in Lamis, e al convento francescano di San Matteo nei pressi di San Giovannni Rotondo.
Proprio a questi complessi monastici fanno riferimento i più antichi atti notarili su cui veniva citata l'esistenza di una via Francigena (o via Francesca) in Puglia, che si dipanerebbe fino al porto di Otranto. Sulla base di questi documenti storici riportati ne “Le vie dell'Angelo” di Renzo Infante, le ultime tappe dell'impresa assumono grande rilievo scientifico perché il presidente del Cai-Foggia traccerà con gps un percorso che diventerà tratto ufficiale delle vie Francigene di Puglia, come ha già annunciato, entusiasta, l'Assessorato regionale al Mediterraneo.

di Redazione 


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