IL DIARIO DI BORDO E LE PROSSIME TAPPE. Ora, zaino in spalla e attrezzatura tecnologica a portata di mano, è in viaggio sulla via Micaelica che unisce Mont Saint Michel alla Sacra di San Michele in Val di Susa, per completare, successivamente, l'intero Cammino dell'Angelo, con l'approdo in terra garganica, attraverso la via Francigena.
Dopo pochi giorni di viaggio del Giudice aveva già lasciato alle spalle la Bassa Normandia. Ora, a un mese di cammino dalla partenza, ha percorso circa 700 chilometri.
Attualmente (riporta nel suo diario di bordo aggiornato quasi quotidianamente su
www.camminacammini.com) dovrebbe aver superato da poco Cluny, “casa madre” di oltre mille monasteri, storico simbolo del potere temporale della Chiesa.
Finora, il podista foggiano ha spesso trovato solo freddo e pioggia, ha rischiato di smarrire lo zaino in un bar e ha persino dormito all'addiaccio a causa dell'esigua presenza di ostelli in qualche sperduta landa francese.
La benedizione dell'abate del suggestivo complesso gotico-romanico di Mont Saint-Michel (la “merveille au péril de la mer” fondata tra l'VIII e il IX secolo, quando San Michele Arcangelo la auspicò in sogno al vescovo di Avranches) è già un ricordo lontano per del Giudice. Che ora prosegue il suo viaggio in direzione sud della Francia.
Nel suo lungo tragitto, l'appassionato podista valicherà, tra le fortezze celtiche, le Alpi, e il passo della Cisa nel parmense, lungo la via di Monte Bardone, strategicamente creata dai longobardi su preesistenti tracciati romanici. Giungerà alla chiesa di San Michele di Lucca, alla basilica di San Pietro a Roma e a Castel Gandolfo, completando il tracciato italiano della via Francigena del Nord, vasto sistema di strade che univa l'Inghilterra all'Urbe, e a cui Sigerico, arcivescovo di Canterbury, nel 990, provò per la prima volta a dare unitarietà in un suo diario di viaggio.
A quel punto, del Giudice proseguirà per Benevento e imboccherà il tracciato che di lì prosegue verso la Daunia e il Gargano attraverso Troia, Lucera, San Severo, per giungere finalmente a Monte Sant'Angelo, supremo luogo del culto micaelico.
Prima di arrivare alla “grotta celeste”, del Giudice sosterà al santuario di Santa Maria di Stigliano, vicino San Marco in Lamis, e al convento francescano di San Matteo nei pressi di San Giovannni Rotondo.
Proprio a questi complessi monastici fanno riferimento i più antichi atti notarili su cui veniva citata l'esistenza di una via Francigena (o via Francesca) in Puglia, che si dipanerebbe fino al porto di Otranto. Sulla base di questi documenti storici riportati ne “Le vie dell'Angelo” di Renzo Infante, le ultime tappe dell'impresa assumono grande rilievo scientifico perché il presidente del Cai-Foggia traccerà con gps un percorso che diventerà tratto ufficiale delle vie Francigene di Puglia, come ha già annunciato, entusiasta, l'Assessorato regionale al Mediterraneo.