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Omicidio De Rocco, fermato il presunto autore: “è probabile che volesse sparare al fratello”

Catturato questa mattina dopo cinque giorni di ricerche

I fatti riguardano l’omicidio di Luigi A. De Rocco avvenuto lo scorso 28 giugno in via Mario Forcella, colpito da un colpo di fucile caricato a pallettoni e del quale gli inquirenti avevano già avallato l’ipotesi che fosse stato ucciso per errore (LEGGI).

VIDEOSORVEGLIANZA. Già nell'immediatezza del delitto, pertanto, i Carabinieri avevano accertato che l'auto da cui era partito il colpo era in uso di un pregiudicato, Bruno Carella, il quale al momento dell’aggressione era in auto insieme con il figlio Mario Guglielmo, anch’egli censurato, alla vittima e ad un altro giovane. Le indagini poi, immediatamente avviate dalla Procura della Repubblica con il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri, si sono svolte sia attraverso metodi “tradizionali” sia attraverso meticolose attività di intercettazione e analisi delle immagini degli impianti di videosorveglianza e di studio delle tracce lasciate sui ponti ripetitori della telefonia mobile.

SPARI AL FRATELLO?. Di fondamentale importanza, pertanto, si sono rivelate le testimonianze rilevate dagli inquirenti, tali da raccogliere sufficienti indizi per ritenere Marco Carella, fratello di Bruno, il reale autore dell’omicidio. È probabile, inoltre, che egli volesse sparare proprio al fratello, a causa di contrasti in ambito famigliare. Sia Bruno che il figlio, fanno sapere dal Comando dei Carabinieri, erano stati già oggetto di attentato nello stesso punto, nell’aprile del 2017 e, in quella occasione, Mario Guglielmo Carella era stato arrestato dai Carabinieri perché trovato in possesso illegale di una pistola.

LA CATTURA. Dopo cinque giorni di ininterrotte indagini a seguito del fermo emesso nei confronti del presunto autore dell’omicidio, i militari sono riusciti a catturarlo proprio questa mattina in una casa di Mondragone (CE), dove aveva trovato rifugio. L’esecuzione del fermo è stata possibile solo grazie a incisive attività tecniche del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia, abilmente coordinate dal Pubblico Ministero, e alla collaborazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta e del ROS di Napoli. Marco Carella è stato associato al carcere di Caserta in attesa di essere interrogato.

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di Redazione 


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